Dopo lo slittamento delle gare tpl al 2019 deciso dalla regione l'agenzia della mobilità bresciana prepara un piano di razionalizzazione del trasporto che deve coinvolgere anche Fs
Secondo quanto riportato dall'edizione locale del "Corriere della Sera", oggi in edicola, il cda dell'agenzia Tpl di Brescia, dopo la decisione della regione Lombardia di far slittare i termini per la messa a gara dei servizi tpl, ha sospeso le procedure per l'assegnazione settennale dei 29 milioni di chilometri annui coperti dai bus extraurbani (20 milioni di km) e urbani (gli altri 9 milioni) dal valore complessivo di 400 milioni di euro. La gara, dunque, non verrà più effettuata entro la fine del 2018 ma nel giugno 2019, per dare la possibilità alle altre 11 province di allinearsi con le scadenze. L'agenzia nel frattempo – scrive il quotidiano – proseguirà con la sua opera di razionalizzazione del servizio. Il piano è quello di far fermare molti bus in arrivo da Valtrompia e Garda ai due rispettivi capolinea del metrò (Villaggio Prealpino e S.Eufemia) anziché farli arrivare in stazione. Questo permetterebbe di tagliare 430mila km l'anno di viaggi dentro la città (con relativi benefici ambientali). Riorganizzazione possibile solo con la collaborazione di Fs. Il Direttore dell'agenzia Alberto Croce, infatti, nelle dichiarazioni rese alla stampa ha sottolineato la necessità e l'urgenza di procedere in direzione di un accordo con le Ferrovie dello Stato: "non serve a nessuno – ha rimarcato Croce – avere un bus ed un treno per la città che partono (o rientrano) alla stessa ora. Meglio ottimizzare l'offerta, magari permettendo ai pendolari e agli studenti di avere un unico biglietto valido per diversi mezzi (tariffazione unica ed elettronica, altro cavallo di battaglia dell'Agenzia)".