Secondo quanto riportato dall'edizione odierna del quotidiano napoletano "Il Mattino", anche l'azienda di trasporto pubblica del capoluogo campano si appresta a seguire le orme di quella romana. Ancora non è deciso nulla ma la strada verso la richiesta del concordato preventiva è l'ipotesi più probabile. L'assemblea dei soci, convocata per il prossimo 27 dicembre, dovrà sciogliere il nodo.     Come è noto il ricorso allo strumento del concordato mette al sicuro l'azienda dal fallimento previa ammissione della domanda da parte del tribunale: se accettata le attività dell'azienda saranno sottoposte alla vigilanza di un commissario giudiziale nominato dal Tribunale Fallimentare, che si occuperà di seguire le operazioni del saldo dei debiti.  In attesa di una comunicazione ufficiale l'assemblea dei soci è chiamata anche ad approvare il  bilancio 2016 e a presentare un convincente piano di risanamento da sottoporre al Tribunale.       Strada obbligata – scrive il quotidiano – visti i 60 milioni di debiti  commerciali accumulati con i fornitori, il rischio concreto di azioni revocatorie e azioni civili esecutive intentate da parte dei creditori  dell'azienda e vista l'irrealizzabilità di un pareggio di bilancio per l'anno in corso.