All'appello mancano ancora 25 milioni e aleggia lo spettro del licenziamento collettivo di 200 dipendenti
Acque sempre più agitate intorno al salvataggio di Gtt. Da giorni, dopo la presentazione da parte dell'azienda di trasporto pubblico del piano di rilancio, la partita si è spostata sui tavoli di Comune e Regione. Da una parte il Presidente Chiamparino e l'assessore regionale al bilancio Aldo Reschigna e dall'altra il Sindaco del capoluogo piemontese Chiara Appendino e l'assessora ai trasporti Maria Lapietra: a dividerli 25 milioni che ancora mancano per ridare una prospettiva all'azienda di trasporti cittadina.
Il piano presentato (che dovrà essere approvato dal cda entro il prossimo 3 gennaio) ha quantificato in 133 milioni le risorse necessarie da qui al 2018 per rimettere in moto l'azienda; al momento mancano all'appello 25 milioni che nessuno degli attori coinvolti (regione e Comune) intendere mettere sul piatto.
Da settimane la compagine guidata da Sergio Chiamparino insiste che la regione non è disponibile ha sborsare altro denaro (una prima tranche di 20milioni sono stati erogati prima di natale per consentire il pagamento di stipendi e tredicesime) senza sapere se sarà sufficiente a rimettere in piedi il grande malato.
Secondo quanto riportato dal quotidiano "La Stampa", oggi in edicola, per il Comune, tramite la partecipata Fct che detiene le quote, è prioritario invece approvare il piano nonostante il buco, per poi vedere in un secondo momento come e dove reperire le risorse mancanti. Ipotesi, questa, respinta dalla regione che pretende numeri certi e soluzioni "tombali". Intanto, sul fronte occupazione, aumenta la fibrillazione dei sindacati; nel piano presentato gli esuberi si contano a centinaia: 200 per l'esattezza.
L'ipotesi di un licenziamento collettivo è dietro l'angolo e, senza accordo, l'ipotesi del commissariamento si fa sempre più concreta.