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Atac: affidamento in house prorogato fino al 2021

Atac: affidamento in house prorogato fino al 2021

La giunta capitolina ha votato la delibera che prolunga il contratto di servizio ad Atac fino alla fine del 2021. Insorgono le opposizioni e i Radicali italiani promotori del referendum 

Alla fine, la proroga dell'affidamento del servizio di trasporto pubblico fino alla fine del 2021 ad Atac, è arrivata. La giunta pentastellata, dopo un periodo di "riflessione" sul da farsi, ha sciolto il nodo è ha deciso che alla fine del 2019, termine in cui scade il contratto di servizio, non sarà una gara europea a stabilire il gestore del servizio di trasporto pubblico ma, ancora una volta, l'azienda tpl più indebitata d'Italia.     In realtà la decisione eranell'ordine delle cose: con la procedura di concordato in continuità avviata, con un piano industriale in avanzata fase di ultimazione, il prolungamento in house era la condizione sine qua non. Di più: nelle intenzioni originarie, era stato fissato al 2024 il nuovo termine per la scadenza dell'affidamento. Termine  poi "limato" da una "raccomandazione" dell'Autority guidata da Raffaele Cantone.     L'Atac, dunque,  avrà a disposizione altri 4 anni per cercare di risolvere i problemi che l'hanno portata a un passo dal fallimento e attuare il piano di rilancio. Oltre al servizio di trasporto l'azienda capitolina continuerà a gestire anche la rete di vendita e commercializzazione dei titoli di viaggio e l'attività di riscossione e controllo dei biglietti.      Intanto dopo la decisione della giunta divampa la polemica politica: le opposizioni parlano di truffa ai anni dei romani e i radicali italiani, che la scorsa estate hanno raccolto oltre 30.000 firme per proporre il referendum sulla messa a gara del servizio tpl, gridano allo scippo. Con la decisione della Sindaca Raggi il referendum sull'Atac va direttamente in archivio.

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