Il cda ha varato il piano industriale di Atac. Previsti 150 milioni in autofinanziamento per l'acquisto di nuovi bus. Il prossimo 26 gennaio il verdetto del tribunale
Venerdì scorso è stato approvato dal cda dell'azienda capitolina il piano industriale di Atac. Un passo atteso visto che il prossimo 26 gennaio finirà sotto la lente di ingrandimento del magistrato che sovraintende la procedura di concordato in continuità. Nel documento – secondo quanto riportato oggi da diversi organi di stampa – spiccano i 150 milioni che l'azienda (in autofinanziamento) dice di voler destinare al rinnovamento della flotta e che rientrano nel programma complessivo di investimenti per l’acquisto di 700 bus indispensabili per il rilancio dell'azienda. Risorse ampiamente insufficienti ma che grazie all'intervento del Comune di Roma, che con una variazione di bilancio per il 2018 ha spostato 200 milioni (a titolo oneroso per scongiurare la bocciatura di Bruxelles) all'azienda di trasporti, consentiranno ad Atac di immaginare un futuro meno gramo. Intanto per oggi è in calendario la seduta del consiglio comunale per l'approvazione della delibera che proroga al 2021 l'affidamento in house del servizio di trasporto pubblico ad Atac. A tal proposito sulla decisione aleggia lo spettro di un parere negativo dell'Autority della concorrenza e del mercato ma dalla giunta capitolina si fa sfoggio di ottimismo. Per scongiurare la bocciatura da parte del tribunale occorre che il piano economico finanziario spieghi chiaramente come l'azienda intenda rientrare dal debito di 1.3 miliardi di euro e quale accordo proporre ai creditori: ai chirografari – secondo quanto riportato dal "Corriere della Sera", oggi in edicola – si offrirebbe il 60 per cento, metà in denaro e metà in titoli, facendo leva sulla partecipazione alle performance aziendali. In attesa di ulteriori dettagli le altre misure contenute nel piano prevedono (come ampiamente anticipato nelle scorse settimane) un incremento della produttività attraverso l'aumento delle ore di lavore per i dipendenti, l'alienazione di alcuni immobili e la lotta serrata all'evasione.