Crisi Atac

Roma: il Tribunale di Roma boccia il piano di Atac

Roma: il Tribunale di Roma boccia il piano di Atac

Sonora bocciatura da parte della Procura di Roma del piano presentato da Atac. Scattano 30 giorni di tempo per le opportune modifiche. Il fallimento si avvicina sempre più.

"La proposta formulata pone problemi di legalità e non dà sufficienti garanzie sulla fattibilità del piano. In particolare, l'attestazione risulta carente o del tutto insufficiente " Con questo lapidario giudizio la Procura di Roma ha sonoramente bocciato il piano elaborato da Atac.     Secondo quanto riportato dal quotidiano "La Repubblica", oggi in edicola,  nel decreto scritto dal giudice relatore Lucia Odello, ci sono le contestazioni mosse dai pm Stefano Fava e Giorgio Orano, delegati agli affari civili di Piazzale Clodio, che svelano i numerosi svarioni commessi nella stesura del piano concordatario sia dal management di Atac sia dai consulenti esterni.      La prima contestazione riguarda proprio i compensi erogati ai consulenti chiamati dall'azienda capitolina stimati in oltre 12,7 milioni di euro, quasi 10 dei quali solo per i compensi dei commissari giudiziali. Scrivono i pm: " Una simile previsione risulta sproporzionata rispetto all'oggetto dell'incarico conferito e lesiva degli interessi dei creditori". Perché calcolata infatti sulla base del passivo aziendale ( 1,6 miliardi) e non sulla liquidazione delle somme stabilite per i creditori (357 milioni).     Per quanto riguarda invece le misure contenute nel piano e volte al recupero della produttività dell'azienda i giudici esprimono seri dubbi sulla "reale incisività delle misure previste nel piano industriale per il rilancio e il recupero della redditività dell'azienda " . Sotto tale profilo per i magistrati parla l'analisi economica: dal 2010 al 2016 Atac ha perso ogni anno più di 100 milioni di euro con la sola eccezione del 2015. Gli interventi previsti dal management di Atac sarebbero del tutto insufficienti.       Infine, giudizio severo anche su un altro punto qualificante del piano presentato a fine gennaio: la perizia sulle tre rimesse e i tre terreni da dismettere. Scrivono i magistrati: "Assolutamente inidonea a fornire al tribunale e ai creditori le necessarie informazione " in quanto " basata esclusivamente su un sopralluogo esterno della proprietà e priva di un qualsiasi accertamento urbanistico " .     Dunque, una sonora bocciatura a cui Atac è chiamata a rispondere, attraverso le necessarie correzioni, entro 30 giorni di tempo, pena il fallimento dell'azienda capitolina.

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