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Arriva in Italia l’AirBnb delle auto

Arriva in Italia l’AirBnb delle auto

Attivo negli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa il nuovo servizio di noleggio auto, mutuato da Airbnb, Getmycar.

Negli Usa, dove è nata, si chiama Turo. Per ora è attiva solo in alcune città degli Stati Uniti e in via sperimentale in Germania e Regno Unito, ed ora (anche grazie a un megainvestimeto da 92 milioni di dollari) si è affacciata anche nel nostro paese.    Chi conosce la famigerata piattaforma Airbnb, che mette in contatto chi cerca un alloggio con chi lo offre, sa esattamente come funziona. Solo che con Turo (ed oggi anche con altre piattaforme: Getaround e Drivy ) ad essere messe a disposizione non sono stanze o appartamenti ma l'auto.   Il principio è lo stesso: se un utente ha bisogno di un’auto per una porzione limitata di tempo (un pomeriggio, un weekend, una settimana o quel che sia) si iscrive a Turo, (a Milano a Getmycar) e cerca tra le auto disponibili nell’area e nel periodo che a lui interessa, il modello a lui più congeniale.  Poi fissa un appuntamento con il proprietario dell’auto, che gliela consegna.   Oggi il servizio è sbarcato in Italia, più precisamente a Milano. Per ora la novità sembra a non allontanarsi troppo dagli aeroporti dove è atterrata nei mesi scorsi: Linate e Malpensa. Dopo un periodo di "rodaggio" (in sordina allo scalo aeroportuale di Olbia) la piattaforma è pronta a reclamare un posto fra le varie esigenze di mobilità.   Getmycar – il nome della startup, fondata a dicembre scorso – ha sviluppato un algoritmo per il calcolo dei prezzi che funziona come quello di Airbnb. Anche il sistema di prenotazione – tramite un calendario digitale – ricalca il modello della fortunata app californiana.   Per ora il servizio è confinato dentro i recinti chiusi e controllati degli aeroporti. L'idea di estendere questa modalità anche in città (a Milano i primi tentativi sono stati fatti da Car2share e Dryfe un paio di anni fa) si scontra con una serie di problemi al momento non superabili.   Giuliano Rovelli di Parkingo – che gestisce circa sessanta parcheggi nei maggiori aeroporti italiani, e che vede di buon occhio tutto ciò che contribuisce a decongestionare i parcheggi, soprattutto nel periodo estivo – interrogato dal quotidiano "Il Corriere della Sera" ha indicato gli ostacoli a una diffusione più capillare della piattaforma: «Il problema del mercato nostrano – spiega Rovelli – è legato al comportamento degli automobilisti e all'alto tasso di truffe, che rende la copertura assicurativa più complessa rispetto all'estero. Di qui l'idea di appoggiarci a delle strutture chiuse – i parcheggi degli aeroporti – dove vengono effettuati controlli in entrata e in uscita sullo stato dei veicoli, prima e dopo il noleggio».   Intanto Getmycar ha cominciaro a registrare i primi iscritti al servizio. Come sempre sarà il mercato a decretare il successo o il fallimento di qquesta nuova forma di mobilità.

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