Crisi Atac

Atac: il nuovo piano in attesa di giudizio

Atac: il nuovo piano in attesa di giudizio

Tra le misure previste la riduzione delle fermate e la possibilità di pagare le multe ai parcometri Risposta dei pm tra 15 giorni

Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano romano "Il Messaggero", il giudizio definitivo del tribunale di Roma sul nuovo piano presentato ieri dai vertici dell'azienda non arriverà prima di 15 giorni. Questa volta i magistrati (dopo aver clamorosamente rispedito al mittente la prima versione) esprimeranno un giudizio definitivo. Se il piano 2.0 passerà indenne il nuovo vaglio, sarà l'assemblea dei creditori a dover esprimersi. Davanti a un «no» si aprirebbero invece scenari a tinte fosche: fallimento e commissariamento.   Intanto, il quotidiano riporta alcune delle nuove misure inserite e che dovranno ammorbidire il giudizio dei giudici. Nella nuova versione del documento, la prima variazione significativa riguarda la produzione chilometrica: I bus di Atac devranno percorrere più chilometri.  Per ottenere il risultato, andrà aumentata la velocità commerciale dei mezzi. Roma Servizi per la Mobilità sta studiando la soppressione delle fermate meno frequentate per 50 linee. Aumenteranno, poi, le tratte express.   Capitolo rinnovo flotta. Rispetto alla prima versione cambia poco o nulla: l'azienda prevede un investimento complessivo da 200 milioni (100 del Comune, 80 di Atac e 20 di fondi europei) per  portare in azienda 700 nuovi mezzi sempre che i bandi non vadano deserti.    In attesa l'azienda si concentrerà sulle manutenzioni: il modello officine h24 sarà rafforzato con una revisione della turnazione dei meccanici. L'obiettivo è di rimettere in sesto 950 mezzi. Il "revamping" di 60 minibus elettrici per le linee del centro storico conclude il pacchetto assieme all'idea di affidare ai fornitori dei nuovi mezzi la manutenzione per almeno i primi due anni.   Sul recupero evasione arrivano le novità più consistenti. Oltre a 100 verificatori in più i nuovi bus avranno due porte, una di ingresso e una per l'uscita, per permettere ai conducenti di fare anche da controllori. Su alcune vetture arriveranno anche i tornelli. Il resto è affidato alla nuova tessera ricaricabile, modello Oyster card londinese, alle biglietterie mobili e ai nuovi parcometri che consentiranno di pagare anche le sanzioni con carta di credito.   È un caso, invece, quello della perizia sugli immobili. La prima, basata solo su una visita esterna, non è stata ritenuta valida dai giudici. Sotto, allora, con la seconda versione. Il valore del patrimonio aziendale sale di circa 5 milioni. Ma – scive "Il Messaggero" – la stima risale all'era Marino.

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