I dibattiti di Future Mobility 2018

Arriva il 5G. E non servirà (a quello che pensate)

Arriva il 5G. E non servirà (a quello che pensate)

I gestori si contendono le frequenze a suon di miliardi di euro, ma la quinta generazione di comunicazioni wireless non sarà solo una versione più veloce di quelle precedenti. Le applicazioni per i veicoli connessi e il ruolo dell’edge computing. A Torino il 3 ottobre in FMW.

Tra gli operatori wireless c’è grande interesse per la quinta generazione delle reti cellulari, che offrirà dieci volte la velocità di trasmissione (10 Gbit/s) rispetto al 4G, sino a 100 Mbit/s per ogni singolo device, bassa latenza (sino a un millisecondo)… Ma per fare cosa?    Le caratteristiche veramente interessanti sono altre.  La più importante è che per la prima volta la qualità del servizio messo a disposizione dell’utilizzatore della rete non dipende dalla banda disponibile, ma il contrario: la banda viene allocata sulla base della qualità del servizio che si vuole fornire.    Una rete “software defined” di questo tipo è di grande interesse per le applicazioni veicolari. In terminologia 5G le reti virtuali specializzate si chiamano “slice” e i loro operatori “slicer”, che sono coloro che entrano direttamente in contatto con il cliente del servizio o che offrono a terzi il contatto diretto con il cliente. Per i veicoli, come le auto, sono concepibili diverse “slice”, con caratteristiche anche molto diverse tra di loro, corrispondenti ad altrettanti servizi.   L’applicazione/slice veicolare di cui si parla più spesso è quella della guida autonoma/assistita: s userebbe la rete 5G per fornire al sistema di guida del veicolo dati in tempo reale provenienti da altri veicoli, da sensori bordo strada, eccetera. Questi dati vengono ricevuti ed elaborati dal sistema di guida che li utilizza, integrandoli con quelli provenienti dai propri sensori, per condurre il veicolo o al minimo per fornire assistenza al guidatore. A sua volta, il sistema di guida invia i propri dati al servizio che li ridistribuisce agli altri aderenti. È evidente che i dati debbano essere elaborati ed integrati sul veicolo, sia quelli in arrivo che quelli in uscita. Almeno per questa “slice”, quindi, l’intelligenza si sposta in periferia, sul bordo della rete, per cui si parla di “edge computing”.    Altri servizi veicolari basati su 5G sono completamente diversi. Pensiamo all’infotainment, uno streaming personalizzato di musica, e, in casi di guida autonoma, di video o di VR. Il tipo di slice più adatta non è quella descritta sopra, ma un’altra, ottimizzata per il download, che integra non più reti di veicoli ma reti di distribuzione di contenuti. E si potrebbe continuare con altre slice, per esempio una pensata per la gestione del noleggio del veicolo stesso, o l’assicurazione RC, magari utilizzando un distributed ledger.    Il giorno 3 ottobre nel pomeriggio, nella sessione Connected Cars di Future Mobility Expoforum, con l’aiuto di esperti e aziende del settore si cercherà di dare una panoramica delle prospettive delle reti 5G per i veicoli, oltre che cercare di capire quali soluzioni tecnologiche e di servizio sono allo studio.    Future Mobility Week si svolge dall’1 al 5 ottobre a Torino, principalmente a Lingotto Fiere.  La partecipazione è gratuita e riservata agli operatori previa registrazione all’indirizzo www.fmweek.it/registrati/ . FMW nasce dall’esperienza di GL Events e Clickutility Team, da cinque anni co-organizzatori di Smart Mobility World nel mondo della mobilità.

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