Nelle scorse settimane su tutti i media nazionali campeggiava la notizia clamorosa di un intervento diretto di Fs nel capitale di Alitalia, la disastrata compagnia di bandiera. Un vero e proprio balsamo per l'inquilino del Mit, alle prese con la quadratura del cerchio: compagnia di bandiera con capitali nazionali.   Venerdì scorso, invece, è arrivata la doccia fredda: il neo amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti, a margine dell’incontro con alcuni delegati delle associazioni del settore dei trasporti della Greci, ha rilasciato una dichiarazione che, di fatto, smentisce quanto sostenuto nelle scorse settimane.   “Trasporto regionale, alta velocità, logistica e digitalizzazione per nuovi servizi ai clienti pendolari sono le priorità e le sfide industriali messe al centro del prossimo Piano industriale, a cui stiamo lavorando già da agosto”, ha dichiarato in numero 1 di FS Italiane, specificando, inoltre, che “al momento l’unico interesse è lo sviluppo industriale del Gruppo e non siamo focalizzati a partecipazioni finanziarie in altre società.”   Dunque, come dichiarato al momento dell'investitura, il Gruppo FS Italiane intende rimanere nel solco del rilancio del trasporto regionale e pendolare e ribadisce che al centro della filiera industriale devono restare le esigenze delle persone che ogni giorno scelgono il treno per muoversi per motivi di lavoro, studio e turismo.  A meno di futuri e improvvisi colpi di scena Fs si tengono alla larga da Alitalia.