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Flixbus: un 2018 in crescita

Flixbus: un 2018 in crescita

Anche nel 2018 il bilancio di Flixibus fa registrare il segno più. Bene le grandi direttrici nazionali, come Milano-Roma, Torino-Venezia e Napoli-Bari. Ma l’aumento più significativo riguarda il traffico passeggeri sulle rotte per gli aeroporti, l’estero e i piccoli e medi centri

Continua la corsa di Flixbus. Per i pullman con la livrea verde arancio anche il 2018 è stato un anno di soddisfazioni. Oltre 50% di prenotazioni in più rispetto al 2017 e una rete di collegamenti in continua espansione . Il bilancio 2018 si chiude, dunque, con il segno più.   Al risultato – fa sapere Flixbus – hanno contribuito una serie di fattori: la rete di 450 città italiane (contro le previsioni iniziali di 350), tra cui soprattutto piccoli e medi centri non collegati adeguatamente dalle reti tradizionali; l'aumento delle direttrici nazionali come Milano-Roma, Torino-Venezia e Napoli-Bari; le rotte internazionali (che hanno fatto registrare le maggiori performance) e quelle verso gli aeroporti e i piccoli e medi centri.    In tal senso fra le linee che nel 2018 hanno registrato il maggiore afflusso, la Venezia-Parigi (prima in assoluto fra le linee operate dall’Italia), la Roma-Francoforte e la Torino-Zagabria, mentre tra le mete che hanno registrato più arrivi si segnalano gli aeroporti di Orio al Serio (+89% di arrivi rispetto al 2017), Fiumicino (+215%) e Malpensa (+260%). Il quadro che ne emerge è quello di un’utenza sempre più propensa a scegliere l’autobus per le lunghe distanze e ricorrere a forme di mobilità intermodale, preferendo l’uso combinato di mezzi collettivi a quello dei mezzi privati.   Ma la crescita più rilevante riguarda i piccoli e medi centri, vero fulcro dell’espansione nazionale di FlixBus nel 2018: tra i comuni medi, molti hanno visto gli arrivi raddoppiare (come Termoli), triplicare (come Cattolica), quadruplicare (come Alba) o persino quintuplicare (come Martina Franca). Aumentano anche i flussi verso i piccoli comuni, complice l’integrazione nella rete di molti centri minori, dalle località montane in Trentino a quelle della costa ionica in Calabria, in linea con l’estensione perseguita in tutta Europa, dove il 40% delle  fermate FlixBus si trova in comuni con una popolazione inferiore ai 20.000 abitanti.

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