Intervento pubblico

Piano Strategico della Mobilità: via libera del governo

Piano Strategico della Mobilità: via libera del governo

È stato firmato a Palazzo Chigi il Dpcm, proposto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, che adotta il Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile da 3,7 miliardi di euro.

Con un comunicato apparso sul sito istituzionale  il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso noto che il  Cdm ha dato il via libera al riparto delle risorse, come previsto dalla legge di stabilità del 2017 e successivamente modificato dalla legge n. 232/2016, art. 1, commi 613, 614, 615, destinate al Piano Strategico Nazionale per i Trasporti e la Mobilità Sostenibile fortemente voluto dall'ex ministro Graziano Delrio".     Il Piano, che destina 3,7 miliardi al Tpl, punta al rinnovo dei parco autobus (che hanno un'età media di circa 11,4 anni, contro la media europea di circa 7,5)  adibiti al trasporto pubblico locale con mezzi meno inquinanti (elettrici, a metano o a idrogeno) e più moderni. L’obiettivo del Piano è dunque lo svecchiamento delle flotte e la riduzione della emissione di agenti inquinanti promuovendo la sostituzione con mezzi meno inquinanti. Per queste finalità è previsto uno stanziamento statale complessivo di 3,7 miliardi di euro che si sviluppa su un arco temporale di quindici anni nel periodo dal 2019 al 2033.    Le risorse del Piano – fa sapere il Mit –  verranno erogate in 3 periodi quinquennali a partire dal 2019, in base a criteri prefissati (che terranno conto ad esempio del numero di passeggeri trasportati e del numero di mezzi circolanti) su tre graduatorie distinte: una per i comuni capoluogo di città metropolitane e Comuni capoluogo di provincia ad alto inquinamento di PM10 e biossido di azoto (a cui verranno assegnati limitatamente al primo quinquennio di applicazione 398 milioni di euro); una per i comuni e le città metropolitane con più di 100.000 abitanti (a cui andrà 1,1 miliardi  di euro); una per le Regioni (a cui verranno ripartiti 2,2 miliardi di euro).   Il provvedimento, inoltre,  prevede che al sud debba andare non meno del 34% delle risorse stanziate. Viene anche stabilito che le risorse assegnate nel primo triennio, sino al 50% del contributo concesso, possono essere destinate alla realizzazione della rete infrastrutturale per l’alimentazione alternativa (es. metano, idrogeno, elettrica).

Left Menu Icon