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Atac: i 70 bus tornano in Israele

Atac: i 70 bus tornano in Israele

L'Atac rispedisce in Israele i 70 bus presi a noleggio perchè non in regola con l'immatricolazione. 

"In relazione a notizie di stampa, che riportano della decisione di Atac di risolvere un contratto con un fornitore che non ha adempiuto alla prevista consegna di 70 bus a noleggio, Atac sottolinea che l'azienda ha adottato per tempo tutte le misure idonee necessarie per garantirsi da eventuali danni. Fra queste si ricorda che sugli anticipi versati al fornitore è stata accesa una polizza fideiussoria che tutela l'azienda da ogni inadempienza." Così lo scarno comunicato diffuso in queste ore dall'azienda di trasporti capitolina sull'intricata vicenda dei 70 bus presi a noleggio che non sono mai entrati in servizio.   Al di là dell'aspetto finanziario non c'è dubbio che per l'Atac l'ennesimo pasticcio getta ulteriore discredito sull'azienda di Via Prenestina e agita non poco i piani alti del Campidoglio.   La storia è nota: i 70 bus presi a noleggio in Israele sono ancora fermi perchè bocciati dalla Motorizzazione italiana – si tratta di Volvo da 12 metri, tutti Euro 5 e non Euro 6 come richiede la normativa Ue – e il percorso messo in atto per ottenere l'immatricolazione in Germania e superare l'ostacolo si è dimostrato difficile e irto di ostacoli. Da qui la decisione dell'Atac di rispedire in Israele gli autobus e di rescindere  il contratto con la ditta fornitrice che si era aggiudicata il bando.    Dall'Atac è partita la richiesta della restituzione dei 500 mila euro di anticipo versati ma, secondo quanto riferiscono diversi organi di stampa, in queste ore è in corso una trattativa per trovare un accordo: il fornitore tratterrà l'anticipo pattuito (il 15% della commessa: poco più di 500 mila euro) con l'impegno di provvedere ad una nuova partita di bus a nolo. Stavolta, però, di provenienza europea e con un motore a Euro 6. 

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