La multa per avere favorito Trenitalia, confermata dal Tar Piemonte, evidenzia un problema di terzietà di Rfi. Nella relazione annuale davanti al Parlamento il Presidente dell'Autorità Camanzi chiederà neutralità o separazione da Fs
Secondo quanto riportato dal quotidiano economico "Il Sole 24 Ore", oggi in edicola, il presidente dell'Autorità dei trasporti Andrea Camanzi, nella sua relazione annuale, porterà all'attenzione del Parlamento il problema della separazione dei destini di Rfi dal gruppo Fs. Le recenti sanzioni comminate a Rfi per aver discriminato Italo e favorito Trenitalia, costituiscono, per l'Autorità, prova evidente che l'attuale assetto della separazione societaria non basta ancora. Le segnalazioni inviate da Ntv nei mesi scorsi all'autorità, e per finire la recente pronuncia del Tar Piemonte (decisione 264/2019) che ha sanzionato con 620 mila euro Rfi per aver limitato la sperimentazione della rete a velocità superiori a 300 chilometri orari alle sole Frecce senza aver informato Ntv, evidenziano, per il presidente Camanzi, un problema reale di terzietà che il gestore della rete ferroviaria non riesce o non può garantire. E con tutta probabilità – scrive il quotidiano economico – il presidente dellìAutorità tornerà a indicare una doppia soluzione di sistema: o una integrale separazione di Rfi dal gruppo Fs (anche proprietaria quindi, secondo il «modello Terna») oppure l'introduzione di meccanismi che rendano il cda di Rfi totalmente indipendente e "impermeabile" rispetto alle politiche, alle strategie, alle decisioni del gruppo ferroviario leader.