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Roma: Atac, nubi minacciose all’orizzonte

Roma: Atac, nubi minacciose all’orizzonte

Dopo la sconfessione di ieri il Comune di Roma è atteso nuovamente davanti al Tar. A rischio l'affidamento ad Atac del servizio di trasporto

Dopo la sentenza del Tar di ieri, che ha dichiarato valido il referendum sull'Atac tenutosi un anno fa e che ha sconfessato l'operato della giunta comunale, sull'azienda capitolina si addensano nuove nubi.   Il prossimo 18 dicembre, infatti, i giudici della seconda sezione del tribunale amministrativo del Lazio dovranno decidere se la proroga dell'affidamento del servizio concessa dal Comune alla sua municipalizzata sia legittima. A chiamare nuovamente il Comune di Roma davanti ai giudici i promotori del referendum  sulla liberalizzazione del servizio di trasporto pubblico e l'Antitrust.    Al centro della vertenza la proroga fino al 3 dicembre 2021 dell'affidamento in house del servizio ad Atac voluta dall'attuale maggioranza in Campidoglio. In caso di verdetto sfavorevole le cose per Atac si metterebbero male: l'intera impalcatura del piano di rilancio concordato con i giudici del tribunale fallimentare poggia infatti sul contratto di servizio stipulato dal Comune con l'azienda capitolina.   In altri termini, senza il contratto di servizio il concordato in continuità ottenuto la scorsa primavera dal tribunale fallimentare di Roma per scongiurare il default dall'azienda potrebbe crollare e trascinare sotto le macerie l'Atac. Comprensibile le preoccupazioni della giunta capitolina che intanto dovrà ottemperare alla sentenza di ieri proclamando i vincitori della consultazione referendaria e spiegare i motivi degli atti posti in essere in netto contrasto con l'esito referendario.

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