La ministra De Micheli, in un'intervista al al quotidiano "Il Corriere della Sera", in edicola oggi, ribadisce la necessità di rispettare misure di distanziamento fra gli utenti del Tpl e annuncia incentivi per l'acquisto di di bici e monopattini
«La riapertura sarà graduale. All'inizio le persone potranno spostarsi per lavoro o per altri motivi. Per i trasporti stiamo confermando e implementando il protocollo del 20 marzo. Ci saranno regole chiare nelle stazioni dei mezzi pubblici e negli aeroporti, in particolare segnaletica e percorsi guidati per garantire flussi unidirezionali in entrata e uscita e il distanziamento sociale di un metro. I mezzi viaggeranno al massimo col 50% dei posti occupati. E ci vorrà personale per controllare il rispetto delle regole». Così la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture nell'intervista concessa oggi al quotidiano "Il Corriere della Sera". Dunque, nonostante siano ancora in fase di ultimazione, le linee guida sul ritorno alla mobilità sembrano trovare nel distanziamento il caposaldo da cui ripartire. Una misura che trova la sua ragione nella necessità di scongiurare il periciolo di contagio fra gli utenti ma che, trasportata nel mondo reale del tpl, trova straordinari ostacoli. Ostacoli chiaramente indicati nel documento presentato alcuni giorni fa da Asstra, l'associazione nazionale che riunisce gli operatori del trasporto passeggeri. Un quadro davvero complesso e che preannuncia un vero e proprio strvolgimento per il trasporto pubblico. C'è infatti la consapevolezza che senza un radicale trasformazione radicale dei tempi delle città la battaglia non si può vincere. Dice la ministra: «Diventa fondamentale differenziare gli orari di lavoro, un tema sul quale stanno lavorando i ministri del Lavoro e dello Sviluppo con le associazioni imprenditoriali e sindacali. Sulla base dei dati Istat riferiti alle principali 8 città italiane, il maggior flusso di passeggeri si ha fra le 7.10 e le 7.40. Bisogna decongestionare questa fascia oraria». Senza un ripensamento dei tempi di spostamento l'equazione mezzi di trasporto semivuoti (per garantire il metro di distanza fra i passeggeri) e servizi garantiti nelle ore di punta non ha soluzione. L'ipotesi di impiegare il personale addetto al contingentamento alle fermate e nelle stazioni, da parte delle aziende, appare infatti una tipica fantasia di chi scrive senza conoscere minimamente i problemi. Così come non ha senso ipotizzare l'incremento delle corse in assenza di autobus. Infatti, alla domanda sull'aumento di bus e metro la ministra risponde: «Non ci sono i tempi per farlo nell'immediato (dall'ordine di nuovi bus alla messa in strada passano tanti mesi, non giorni – ndr). Dove si potrà sarà aumentata la frequenza negli orari di punta». Da qui l'importanza di ripensare oltre alla città e ai suoi tempi anche il ricorso a una mobilità diversa e sostenibile. Opzione che il MIt prende seriamente e che rientra fra le linee strategiche: "Modificheremo il codice della strada per consentire l'apertura di piste ciclabili in via transitoria anche solo con segnaletica orizzontale e anticiperemo risorse – affrma la ministra . e nel prossimo decreto legge ci saranno incentivi per l'acquisto di bici, bici elettriche e monopattini. Inoltre, abbasseremo da 300 a 100 la soglia minima di dipendenti oltre la quale le aziende devono avere il mobility manager. Che avrà il compito di consigliare le migliori modalità di trasporto per i dipendenti». Infine un accenno alla grave situazione dei conti delle aziende TPL: «Abbiamo già anticipato alle aziende un miliardo e 600 milioni, cioè l'80% del fondo per il trasporto pubblico locale. Col prossimo decreto daremo loro altre risorse. Inoltre stiamo lavorando con il ministero dell'Economia per definire i trasferimenti con cui compensare le aziende della mancata bigliettazione conseguente all'abbattimento del numero dei passeggeri trasportati cui vanno incontro».