Uno studio di Traspol e Meta delinea i possibili impatti della pandemia sulle reti di trasporto in Italia nella Fase 2
Dall’avvio della cosiddetta Fase 2 il tema del trasporto pubblico sta focalizzando l’attenzione dell’opinione pubblica in conseguenza dell’impatto delle misure di contrasto alla diffusione del COVID-19, a cui tutti gli operatori del settore devono uniformarsi.
Misure che impongono rigorose limitazioni nella capacità di trasporto su tutti i vettori e che inevitabilmente si ripercuotono sulla tenuta degli equilibri finanziari di tutte le aziende del settore Tpl.
Sul punto in questi giorni diversi “addetti ai lavori” si stanno interrogando circa gli effetti nel medio-lungo periodo sull’intero settore del tpl e le risposte, più o meno convincenti, sono riportate in diversi studi e analisi, condotti da organizzazioni e società, che trovano spazio in diversi canali di comunicazione.
Il quesito a cui si tenta di dare una risposta è per tutti lo stesso: “Come cambierà il tpl dopo l’epidemia ?”
Va subito detto che non ci sono risposte facili. Sono troppe le variabili che uno studio, anche il più scrupoloso deve mettere in conto. L’unica cosa certa è che l’aggiustamento delle condizioni di mobilità si svilupperà con modalità e tempi differenziati: per effetto diretto della persistenza delle misure emergenziali o per il loro venir meno; per effetto indiretto delle scelte individuali di fronte alle persistenza di un rischio o per un ritorno alla normalità pre COVID-19.
Ciò detto nei giorni scorsi è stato pubblicato uno studio dal titolo “Gli impatti della pandemia sulle reti di trasporto in Italia. Scenari esplorativi Fase 2” elaborato da Traspol (Laboratorio di Politica dei Trasporti del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano) in collaborazione con META srl (Mobilità-Economia-TerritorioAmbiente), società di ingegneria, a firma dei ricercatori Andrea Debernardi, Emanuele Ferrara, Paolo Beria.
Il team di ricerca ha delineato possibili scenari futuri ancorandoli a due momenti distinti:
a) una fase 2, estesa dalla fine del lockdown alla scoperta e somministrazione di massa del vaccino (od in alternativa, all’immunizzazione generata dalla sua diffusione ad ampi strati della popolazione), nel corso della quale si manifesteranno molti effetti di carattere congiunturale;
b) una fase 3, successiva alla precedente, nel corso della quale il riassorbimento degli effetti congiunturali lascerà spazio a trasformazioni strutturali, non reversibili.
Per le risposte il team si è di un modello multimodale e multiscalare di trasporto i-TraM (Italian Transport Model) che ha restituito nei periodi presi in considerazione flussi di traffico sulla rete stradale ed i livelli di utilizzo del trasporto pubblico sull’intero sistema infrastrutturale nazionale in un tipico giorno feriale (lavorativo e scolastico), con un livello di dettaglio sufficiente ad apprezzare eventuali differenze nell’evoluzione delle singole realtà regionali e/o metropolitane del paese.
Uno studio che attraverso un approccio metodologico scientifico delinea scenari possibili e offre spunti di riflessione agli addetti ai lavori e più in generale agli operatori del settore e che dunque si pone oltre il semplice sondaggio telefonico a un’utenza del tpl ancora disorientata.