Pubblicato in queste ore il XIX rapporto sul noleggio veicoli relativo al 2019. Un anno sostanzialmente positivo ma che deve fare i conti con il terremoto innescato dalla pandemia Covid-19
“Sono trascorsi solo pochi mesi dall’inizio della crisi causata dall’emergenza sanitaria Covid-19, con tutte le amare conseguenze umane, sociali ed economiche che stiamo vivendo e che stanno caratterizzando lo scenario del primo semestre del 2020. Difficile fare previsioni anche solo parzialmente positive sul resto dell’anno, così fortemente influenzato dal calo pesantissimo subìto, da grandi incertezze e nuovi problemi da risolvere. L’unico punto fermo, certo, sarà la determinazione, l’impegno civile, sul lavoro e fuori, fare ognuno la propria parte nella difficile ripresa, perché si possa tornare a progettare, a muovere il futuro”. Sono queste le parole che il Presidente di Aniasa Massimiliano Archiapatti, ha pscelto per la presentazione del XIX rapporto sulla smart mobility nel nostro Paese.
Sullo sfondo la crisi economica innescata dalla pandemia, il telelavoro e la sospensione dei flussi turistici in ingresso nel nostro Paese hanno bloccato la spinta innovativa della new mobility pay-per-use, che finirà non solo con il condizionare pesantemente le analisi consuntive dell’anno in corso ma di modificare abitudini e modelli consolidati su cui è difficile avanzare ipotesi. Questo per il 2020. Il rapporto presentato però illustra l’andamento complessivo “dell’era” pre Covid-19.
Un 2019, dice il rapporto, che ha visto crescere l’intero settore con un giro d’affari solo per le attività di noleggio di 7 miliardi di euro, un’espansione del 7,8% rispetto al 2018, con una flotta che tra autovetture e veicoli commerciali leggeri è arrivata a 1,2 milioni di unità, una crescita di 100.000 unità sull’anno precedente.
Tutto questo prima della grande gelata.
Note in chiaroscuro per il car sharing. Il rapporto indica il 2019 come un anno di assestamento per il “noleggio cittadino”: “il 2019 – si legge nel rapporto – registra una crescita importante del numero degli iscritti alle diverse società di car sharing, iscritti che sfiorano ora i 2,2 milioni: +21% rispetto all’anno precedente, con un tasso medio annuo di crescita dal 2015 (primo anno di registrazione dei dati) del 36%.”
il 2019 registra tuttavia un calo di circa il 30%, leggermente superiore a quello registrato nel 2018, scendendo così a 434.000 utenti. Segnale, lo definisce lo studio, di un assestamento rispetto agli anni precedenti che hanno visto esplodere questo settore conquistando un posto di rilievo nell’ambito della mobilità urbana .