Il presidente di FNM e numero uno di ASSTRA a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio ha disegnato un quadro a tinte fosche sul futuro delle imprese tpl
“Il sistema del trasporto pubblico locale rischia di fallire entro l'anno. In tutta Italia, nessuno escluso”. Il grido di allarme (riportato dall’edizione odierna del “Corriere della Sera”, oggi in edicola), è stato lanciato a margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio da Andrea Gibelli, presidente esecutivo del gruppo Fnm e numero uno di Asstra.
Per il presidente Gibelli i numeri indicano che nel 2020 a causa del Covid le imprese di trasporto perderanno 1,7 miliardi: “L'aiuto del governo – si legge – è di 900 milioni, peraltro non ancora incassati e non bastano a coprire le perdite subite con il crollo dei passeggeri anche dell'85%.
Per il numero uno di Asstra anche se "a poco a poco la percentuale è risalita, (treni e bus viaggiano carichi all'80%) i ricavi da biglietti non sono saliti in maniera proporzionale perché banalmente la gente non paga il biglietto. E non lo paga perché sa che non ci sono i controlli, per ragioni di sicurezza sanitaria degli operatori”. Gibelli infine chiede che nella legge di stabilità ci siano per il servizio pubblico locale altri 800 milioni, per coprire i mancati ricavi fino a fine anno per evitare i default. Poi, tamponata la falla, si affronterà il problema più grande: ridisegnare i trasporti per un'utenza che si muove meno, e in modo diverso.