Colo dei volumi e distanziamento sulle vetture hanno messo in ginocchio l'operatore privato dell'alta velocità.
Secondo indiscrezioni riportate oggi dai quotidiani “MF” e “Il Messaggero” l’avventura di Italo rischia di fermarsi per sempre. Il mix micidiale calo passeggeri-distanziamento sta minando infatti gli equilibri economico-finanziari dell’operatore privato italiano sulla rete ferroviaria ad alta velocità. Il calo verticale del volume di traffico e il limite del 50% nel coefficiente di riempimento delle vetture rischia di mettere fuori gioco l'alternativa ai Freccia Rossa di Fs.
Dalle indiscrezioni pubblicate la società si appresta nei prossimi giorni ad operare i primi tagli: si comincerà con la soppressione di 15 collegamenti alla settimana, sugli ottanta attualmente operativi (erano 110 un anno fa).
A subire le riduzioni anche le tratte maggiormente remunerative: ci saranno infatti riduzione di convogli sui collegamenti Roma-Milano, Milano-Venezia , Venezia-Roma-Napoli e sulla Torino-Reggio Calabria.
Il destino della società e degli oltre 1500 dipendenti è legato ai prossimi provvedimenti del Governo: senza un allentamento del limite del 50%, si dice chiaramente nei piani altri di Viale del Policnico, la possibilità di un fermo totale dei treni già a partire da novembre è nell’ordine delle cose.
Sul tavolo della ministra De Micheli lo scottante dossier: un allentamento dei limiti consentirebbe un recupero parziale dei volumi comunque necessari per consentire ai treni di Italo di continuare a vivere.
Da qui la richiesta di pari trattamento del trasporto ferroviario ad Alta Velocità con le compagnie aeree e con le stesse aziende Tpl che proprio in queste ore si sono viste innalzare all’80% il coefficiente di riempimento delle vetture.