I dati elaborati dall’azienda di trasporto milanese indicano che il numero dei passeggeri trasportati a settembre è poco più della metà di quelli pre lockdown
Milano torna a muoversi ma con molta cautela. I dati elaborati da Atm, e riportati oggi dall’edizione locale del quotidiano “La Repubblica”, indicano che i milanesi sono ancora diffidenti nei confronti dei mezzi di trasporto pubblici. Il numero di passeggeri trasportati a settembre è poco più della metà (54%) rispetto a quelli trasportati a settembre 2019.
In metropolitana viaggiano 650 mila persone al giorno, il 54,5 per cento di quelle usavano la sotterranea nello stesso periodo dell'anno scorso (1,3 milioni di passeggeri). Sull'intera rete (cioé compresi bus e tram) i passaggi erano 2,3 milioni, quindi oggi siamo a 1,15 milioni al giorno, o poco più. Numeri ben lontani dall’80% consentito dalle norme anti Covid.
Nelle statistiche elaborate da Atm si è passati dal 10% di passeggeri trasportati durante il lockdown al 25 per cento con l’avvio della Fase 2. Oggi, con il ritorno alla “normalità” gli utenti che scelgono il mezzo pubblico sono circa la metà rispetto ai giorni pre-pandemia.
Infatti, dall’incrocio dei dati con gli accessi nell’area C a traffico limitato, i livelli di traffico sono tornati quasi agli stessi livelli dell'era pre-Covid: oltre 150 mila veicoli al giorno nella seconda metà di settembre, contro i 160-170 mila al giorno del febbraio 2019, segno evidente che chi deve spostarsi preferisce farlo con il mezzo privato nonostante una maggiore diffusione dello “smart working”.
Atm si attende una crescita del numero dei passeggeri, soprattutto a partire dalla prossima settimana, quando tutte le scuole saranno a regime con l'orario di lezione, ma è difficile ipotizzare nelle prossime settimane un ritorno ai numeri dello scorso anno anche per la contemporanea diffusione di mezzi alternativi (biciclette, monopattini e scooter elettrici) al bus.