Nel dossier presentato in Parlamento Asstra stima in 9,5 miliardi il fabbisogno per favorire il rinnovo globale delle flotte e avviare la transizione energetica.
In queste ore Asstra, l’associazione nazionale che riunisce gli operatori del settore trasporto pubblico, ha consegnato alla IX commissione Trasporti della Camera un dossier che indica il fabbisogno aggiuntivo dell’intero comparto al fine di rinnovare il parco autobus circolante in Italia e favorire la transizione energetica delle flotte circolanti.
Nel documento (nell’articolo riportato oggi dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” a firma di Marco Morino) Asstra scrive che alle aziende Tpl servono 9,5 miliardi nei prossimi tredici anni, oltre ai 5 mld già stanziati dal 2015, per colmare il gap che le separa dagli standard raggiunti in altri paesi europei.
Per l’associazione datoriale parte delle risorse disponibili del Recovery Found (che ammontano a 208 miliardi) rappresentano un’occasione importante nel processo di rinnovamento dell’intero settore del Tpl in Italia. Nel dossier presentato in commissione Asstra ha reso noti i dati che indicano la distanza dal resto d’Europa: in Italia, al primo semestre 2018, l'età media del parco autobus era pari a 12,3 anni, contro un’età media degli autobus urbani ed extra urbani tedeschi di 7,6 anni, di 7,7 anni degli autobus francesi e di 8,4 anni degli autobus spagnoli. Questo significa – sottolinea Asstra- che gran parte delle flotte circolanti sono motorizzate Euro 2 e 3 e che l’alimentazione più diffusa rimane il diesel.
In ambito urbano cresce il numero dei mezzi alimentati a metano e dei mezzi elettrici tuttavia il dato rimane ancora troppo basso: nelle città il 71% dei bus circola con motori diesel, mentre i bus elettrici sono appena l'1% del parco circolante.
Da qui la necessità, scrive l’associazione, di intervenire e rafforzare le linee di finanziamento a sostegno del rinnovo del parco mezzi e delle infrastrutture per l'approvvigionamento (ricarica dei mezzi e impianti di distribuzione del carburante) al fine di accelerare la transizione energetica della mobilità pubblica verso forme di alimentazione a basso impatto ambientale (elettrico, metano e idrogeno).
Per quanto riguarda il fabbisogno economico le simulazioni condotte dall'ufficio studi di Asstra “hanno quantificato un fabbisogno aggiuntivo di risorse per il ricambio degli autobus pari a 260 milioni di euro all'anno necessari a garantire la messa in strada di oltre 17.700 autobus elettrici nei prossimi 15 anni, con una media di 1.180 autobus elettrici all'anno raggiungendo l'età media di 6,8 anni alla fine del piano. Complessivamente Il fabbisogno per il parco urbano è di 3,9 miliardi in 15 anni”.
“In ambito extraurbano, il gap fra le risorse stanziate e le risorse disponibili per garantire una transizione della flotta alle fonti di alimentazione alternative raggiungendo un'età media al 2033 di 6,8 anni risulta pari a 375 milioni di euro all'anno, e prevede l'immatricolazione di circa 23.480 mezzi per una media di 1.565 veicoli ad alimentazione alternativa all'anno. Pertanto, l'investimento richiesto è pari a 5,6 miliardi”.
In conclusione per Asstra “il fabbisogno totale ammonta a circa 9,5 miliardi di euro (3,9 + 5,6), considerando un cofinanziamento del soggetto beneficiario pari al 20% del contributo statale, una convergenza del costo per l'acquisto del mezzo elettrico ai prezzi attualmente scontati dagli operatori per acquistare un mezzo ad alimentazione tradizionale al 2033 e un costo aggiuntivo per l'infrastruttura pari al 40% del costo del mezzo”.