Fusione Alstom-Bombardier

Il futuro di Alstom-Bombardier è radicato in Italia

Il futuro di Alstom-Bombardier è radicato in Italia

Nel colloquio con il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” il presidente e ad di Alstom ferroviaria disegna il futuro e l’impegno del gruppo in Italia

“E’ intenzione di Alstom di creare dopo l’acquisizione della canadese Bombardier un gruppo forte e più italiano”. Con queste parole Michele Viale, presidente e amministratore delegato di Alstom Ferroviaria, in un colloquio con il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”, oggi in edicola, disegna il futuro del colosso francese nel nostro paese.

Dopo il via libera dell’antitrust europeo alla acquisizione di Bombardier Transportation, storico gruppo radicato a Vado, nel savonese, con oltre 500 addetti, Alstom si appresta a diventare uno tra i maggiori gruppi al mondo dell'industria ferroviaria, con oltre 15 miliardi di fatturato l'anno e una presenza distribuita in più di 70 Paesi.   Infine, un richiamo al recente sviluppo della mobilità ferroviaria con motrici alimentate ad idrogeno (i treni di ultima generazione  Coradia  sono già in fase di test in Germania) che vede Alstom in partnership strategica con Snam: “In Italia – spiega Viale – il settore dei trasporti sarà uno dei principali motori della diffusione dell'idrogeno nei prossimi anni e servirà a sviluppare un intero nuovo settore industriale su cui l'Italia può giocare un ruolo da protagonista in Europa. Alstom è pronta a essere uno dei protagonisti di questa rivoluzione, mettendo a disposizione la sua tecnologia per sviluppare e produrre in Italia il nuovo treno a idrogeno”.

Viale, nella sua chiacchierata con “Il Sole” vuole sgombrare il campo dalle “preoccupazioni” che solitamente accompagnano fusioni di questa portata: “Posso dire – dichiara al giornale – che c'è molto entusiasmo per questa nuova era del nostro gruppo. Le due società sono abbastanza complementari sia geograficamente sia come prodotti. In Italia, il nuovo gruppo diventerà sempre più italiano per dimensioni e distribuzione dei prodotti”.
  Per il presidente di Alstom Ferroviaria la fusione darà ulteriore slancio ai piani di sviluppo in Italia: “Come detto, Alstom è presente in Italia con più di 3mila dipendenti e siamo cresciuti di 450 unità negli ultimi 4 anni. Abbiamo investito oltre 40 milioni, garantiamo un 25% di export del nostro fatturato italiano e più di 500 milioni di acquisti l'anno alla rete dei fornitori ferroviari italiani. Puntiamo a consolidare e a estendere la nostra leadership sul mercato nazionale. L'esito delle prossime gare, in particolare quelle in corso in Italia relativamente al mercato dei treni regionali, sarà determinante per continuare a investire sul territorio italiano garantendo la stessa crescita degli ultimi 4 anni”.   Il riferimento alle gare è per i treni regionali da 160 km/h e 200 km/h per Trenitalia, il cui termine per la presentazione delle offerte, scadrà nelle prossime settimane. I nuovi regionali super veloci dovrebbero essere utilizzati sulla direttissima Roma-Firenze e successivamente, anche su altre linee da 200 km/h.

Inoltre, la conferma dell’impegno del gruppo allo sviluppo di una mobilità ferroviaria sempre più eco-sostenibile: “Alstom – ricorda Viale – ha investito e investirà molto nei prossimi anni nel trasporto ferroviario urbano sostenibile. In particolare, a Savigliano siamo il centro di sviluppo della piattaforma dei treni regionali monopiano Coradia Stream e dei treni Alta velocità monopiano. Abbiamo progetti interessanti e prospettive in Italia per il trasporto regionale, dove siamo uno dei leader grazie alla nostra esperienza con Jazz e Pop (che sono treni "verdi", riciclabili al 96%), treni interamente progettati e costruiti in Italia.

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