Per la ministra De Micheli una riforma dell’intero settore del Tpl non è più rinviabile.
“La riforma del trasporto pubblico locale non è più rimandabile. È urgente ragionare con una visione prospettica per avviare una riorganizzazione radicale del tpl la cui ultima riorganizzazione risale al 1997”. Con queste parole la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha aperto la riunione di ieri con le Regioni, gli enti locali e le associazioni delle aziende del settore per fare il punto sulla situazione del Tpl alle prese con l'emergenza Covid.
Sul tavolo convocato al ministero, oltre al monitoraggio costante della domanda di mobilità in questa fase emergenziale e delle sue possibili oscillazioni tra le diverse regioni, l'analisi delle modalità di impiego delle risorse già stanziate, la politica degli orari delle singole città, a partire dalle scuole e dai luoghi del lavoro, anche la presentazione del cronoprogramma per l’avvio della riforma del Trasporto Pubblico Locale. Già dalla prossima settimana infatti si riunirà una commissione formata da rappresentanti tecnici e operativi del Mit, e composta anche da Anci, Upi, Conferenza delle Regioni, associazioni delle aziende del tpl, per avviare una discussione sulle linee guida per la definizione di un nuovo modello di trasporto locale in grado di affrontare la ripresa al termine dell'emergenza.
Per la ministra una riforma dell’intero settore non è più rinviabile: "Le risorse economiche anche se importanti non bastano se non interveniamo sui modelli organizzativi – ha dichiarato in apertura dei lavori –. E’ del tutto evidente – ha aggiunto – che questo modello (la riforma del Tpl risale al 1976) non può funzionare, ne’ in emergenza, ne’ al termine della pandemia. I 200 milioni anticipati per il 2021, 100 dei quali destinati ai servizi aggiuntivi, devono essere finalizzati alla riorganizzazione del sistema trasportistico. Se poi a questi seguono i 3 miliardi destinati alla sostituzione dei bus e gli 8 per l'implementazione dei sistemi di trasporto rapido di massa, è ancora più evidente quanto sia necessario non disperdere queste risorse bensì efficientarle e ottimizzarle" .