L'Agenzia del Trasporto Locale del bacino di Milano intende affidare all’Universita Statale uno studio sull’incidenza del Tpl nella trasmissione del Covid e sui più efficaci rimedi
Capire come e in che modo il tpl può aver contribuito alla diffusione del virus fra gli studenti tra settembre ed ottobre e predisporre le misure di contrasto più efficaci. Per rispondere a questa domanda l'Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Milano, Monza, Lodi e Pavia si appresta ad affidare al Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell'Università Statale di Milano uno studio al fine di individuare le criticità e mettere in campo le opportune misure di contrasto.
Lo studio, fa sapere l’agenzia, consentirà di capire quali regole bisogna dare al trasporto pubblico locale, ed in particolare al trasporto scolastico, una volta finito il lockdown, una volta che Milano e le province di competenza dell'Agenzia saranno uscite da quella zona rossa che oggi accomuna tutta la Lombardia. «Il nostro obiettivo – ha dichiarato Daniele Barbone, presidente dell'Agenzia del Trasporto Pubblico Locale intervistato del quotidiano “Il Giorno”, oggi in edicola – è avere sulla base di evidenze scientifiche un quadro più chiaro e ragionato che ci consenta di riorganizzare il trasporto pubblico nel modo più sicuro possibile, adottando le contromisure più utili ed efficaci per prevenire e scongiurare il diffondersi del virus, misure che possano andare oltre la scelta di questa o quella percentuale di riempimento massimo consentito. , “In particolare – aggiunge Barbone – vogliamo focalizzarci sugli studenti e sulle condizioni del trasporto scolastico così da farci trovare pronti per la ripartenza delle lezioni in presenza. Vogliamo ripartire col piede giusto, evitare situazioni già viste, evitare che attorno alla percentuale del 50% si crei nuovamente il dibattito che ha tenuto banco quando la percentuale era dell'80”. “Nei prossimi giorni – continua Barbone – dunque l'Università Statale riceverà tutti i dati, rigorosamente anonimi, che l'Agenzia ha raccolto tra settembre e ottobre e relativi agli spostamenti degli studenti, al numero di positivi riscontrato tra gli studenti, alle zone dove sono state riscontrate queste positività in modo da capire quali siano le eventuali correlazioni e quali misure sia utile adottare”. Per il Presidente dell’Agenzia il compito primario dello studio, oltre ad indicare le misure più efficaci da mettere in campo, è quello di consegnare ai cittadini l’esatta relazione fra l’uso dei mezzi di trasporto e la diffusione del virus. Dice Barboni: “Questo studio, nelle nostre intenzioni, sarà utile anche per restituire alla collettività un quadro decisamente più chiaro sulla relazione tra trasporto pubblico e diffusione del virus in modo che possa essere più chiara anche l'utilità e l'efficacia delle misure che saranno decise”.