Dallo studio condotto dall’Agenzia per la mobilità sugli spostamenti emerge che rispetto all’autunno 2019 la domanda di mobilità ha fatto registrare -40 mila a Torino e meno 100.000 in tutto il Piemonte.
Oltre 40mila persone dall'inizio dell’emergenza Covid hanno smesso di muoversi verso e dentro Torino. La flessione registrata in tutta la regione è invece di oltre 100 mila persone. Questi i dati che emergono dall’analisi delle celle telefoniche della Tim che l’Agenzia per la Mobilità ha utilizzato per ricostruire una mappa degli spostamenti in regione confrontando il traffico dell’autunno 2019 con l’attuale.
Il periodo preso in esame, fa sapere l’Agenzia, è precedente all’inizio della seconda ondata Covid e all’introduzione delle misure restrittive stabilite dal governo per le cosiddette “regioni rosse” considerate più a rischio. Un’analisi, dicono i tecnici dell’Agenzia, basata sulla “tracce” lasciate dagli utenti che non sono più stati "captati" dalle celle telefoniche della Tim nei loro spostamenti a tragitto medio-lungo, (nell'ambito cittadino nei passaggi da un quartiere all'altro, o negli spostamenti per andare al lavoro o a scuola) e nell'ambito extra urbano per distanza pari a circa 5 chilometri. Questi numeri – spiegano dall’Agenzia – prendono in considerazione tutti gli spostamenti, sia quelli con i mezzi pubblici, sia quelli con le auto o con bici e monopattini. A Torino i movimenti si sono ridotti, ma si sono concentrati in un orario preciso, cioè attorno alle 8.45, nonostante gli sforzi delle scuole e di molte imprese di scaglionare gli ingressi. Dati simili anche per gli spostamenti registrati in regione: “A Torino – scrivono i tecnici ell’Agenzia – nel quadro generale di diminuzione della mobilità, si osserva un abbassamento del picco dell'ora di punta e un suo collocamento verso le ore più precoci ed un suo restringimento come nel resto della regione.”