L’ultimo caso assurto agli onori della cronaca è quello di Giorgio Bergami, 36enne capotreno sui convogli di Trenord che fa parte del primo gruppo di lavoratori a cui l’Inail ha riconosciuto il contagio da Covid-19 come “infortunio sul lavoro”.
A rendere noto il dato la Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, che con il patronato Inca ha affiancato i lavoratori nel riconoscimento dell’infortunio.
Complessivamente sono cinque, da aprile a oggi, i casi di infortunio riconosciuti dall’Inail ad altrettanti ferrovieri che hanno contratto il Covid‐19 durante lo svolgimento della loro attività e, secondo quanto riportato da diversi organi di stampa, altre 25 richieste (25 operai che si occupano della manutenzione dei mezzi pubblici, costretti dalla mansione a operare in gruppo) attendono il responso dell’Inail.
Il riconoscimento da parte dell’Istituto segna un importante passo per i lavoratori del settore dei trasporti: fino ad oggi, infatti, solamente agli operatori sanitari il contagio da Covid-19 era riconosciuto come mattia sul lavoro.
Con questa decisione viene implicitamente riconosciuto, al pari degli operatori della sanità, il ruolo prezioso ed indispensabile dei lavoratori dei trasporti che anche durante la fase più acuta del contagio, continuano a garantire la mobilità delle persone e delle merci.