Nel 2020 Keolis ha vissuto un anno finanziario segnato dalla crisi sanitaria che si è conclusa con un fatturato di 6,1 miliardi di euro, in calo del 7,5%
In questi giorni il gruppo francese Keolis, partecipata dalle Ferrovie francesi, da Kebexa e da Cadres Keolis e presente in oltre 10 paesi in Europa, ha pubblicato sul sito istituzionale i risultati di esercizio relativi al 2020.
Nel panorama internazionale della mobilità, fortemente colpito dalla pandemia, anche il gruppo francese ha fatto registrare pesanti perdite ma, nella relazione presentata Keolis sottolinea la capacità a “resistere alla crisi e di accelerazione ai processi di trasformazione per l’avvenire”
I risultati economici 2020
“Nel 2020 – si legge nel comunicato stampa – Keolis ha vissuto un anno finanziario segnato dalla crisi sanitaria che si è conclusa con un fatturato di 6,1 miliardi di euro, in calo del 7,5%.
La redditività operativa del Gruppo (EBITDA ricorrente) è stata pari a 532 milioni di euro, in calo del 24%, penalizzata dall’impatto della crisi sanitaria e dal calo delle presenze. L’impatto netto della crisi sanitaria è stato di -189 milioni di euro, dopo l’attuazione dei piani d’azione.
L’utile netto ricorrente si attesta quindi a -101 milioni di euro (rispetto ai 47 milioni di euro del 2019). La rigorosa gestione della società ha consentito di mantenere il debito, in leggero calo rispetto al 2019, a 1.034 milioni di euro”.
Le prospettive del gruppo
Nella relazione Keolis parla di “attività commerciale molto forte”. Nonostante la pandemia si sottolinea l’aggiudicazione del primo contratto ferroviario del Gruppo in Australia, ad Adelaide, e l’estensione del contratto ferroviario di Boston negli Stati Uniti.
In patria si conferma la leadership del gruppo: “l’attività in Francia – si legge nel comunicato – ha consentito a Keolis di consolidare la propria leadership nel trasporto urbano con il rinnovo di diverse reti (in particolare Alès, Blois e Tarbes-Lourdes) e di consolidare la propria quota di mercato interurbano. Nel 2020 Keolis ha continuato il suo contributo alla transizione energetica, illustrato in particolare dal lancio di due importanti reti di autobus elettrici: la più grande d’Europa nei Paesi Bassi (246 veicoli) e quella di Bergen in Norvegia (102 veicoli)”.
(fonte: https://www.keolis.com)