Nell’intervista concessa oggi al quotidiano “La Stampa” il ministro Enrico Giovannini delinea l’azione del governo e le misure in vista della ripresa
“Un tavolo permanente con gli enti locali già avviato, un raccordo stretto e contatti continui col ministro dell’Istruzione Bianchi, il responsabile della Salute Speranza e la ministra degli Affari regionali Gelmini, una serie di possibili nuovi accorgimenti, a partire dall’aumento delle igienizzazioni sui mezzi di trasporto, e il massimo sforzo per gestire al meglio il ritorno a scuola in presenza degli studenti delle scuole superiori nelle Regioni gialle e arancioni che scatta lunedì. Con l’ipotesi, a settembre, di ripensare alcune regole, come quella sull’uso dei mezzi di trasporto, bus e metropolitane, ma anche una migliore distribuzione degli orari di tutte le attività”.
Questa in estrema sintesi l’agenda dettata dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Enrico Giovannini nell’intervista rilasciata oggi al quotidiano “la Stampa” intorno al nodo intricato apertura scuole-trasporti pubblici e della ripresa di settembre.
Un tema particolarmente sentito che mette a confronto due esigenze incomprimibili: la necessita di far ripartire il mondo della scuola (con la naturale ricadute sull’intera società) e la salvaguardia della salute.
Sul secondo aspetto, sicurezza della salute, il Ministro Giovannini insiste su un punto fondamentale che le recenti rilevazione sul tpl, condotte su larga scala dai Nas, hanno evidenziato: sanificazione dei vettori anche più volte al giorno. Dice il Ministro: «La lettura del rapporto dei Nas è stata un po’ allarmistica perché le percentuali di tracce del virus che sono state rilevate, secondo gli esperti, presentavano una carica virale molto bassa. Non è che il problema non esista, ma può essere affrontato igienizzando di più i mezzi. Certo, in alcune aree del paese c’è il problema della compresenza di tante persone sui mezzi pubblici, anche con l’attuale situazione, ed è su questo che ci confronteremo».
Il titolare del dicastero sottolinea, in un altro passaggio, che rispetto all’inizio della pandemia la situazione è diversa e la capacità di intervento sul sistema del Tpl è più rapida: «Abbiamo a disposizione – sottolinea Giovannini – uno strumento di governance importante, i tavoli prefettizi, che un anno fa non c’erano e che con il decreto di marzo sono stati rafforzati nella loro opera di monitoraggio e per individuare soluzione ai problemi attuali e futuri. Tavoli che stanno tutti ripartendo facendo dialogare amministrazioni, aziende di trasporto, istituzioni e dirigenti scolastici. E poi allo studio abbiamo una serie di nuove ipotesi che valuteremo con le Regioni per aumentare la sicurezza sui mezzi pubblici”.
Per il Ministro, tuttavia, anche in presenza di una campagna vaccinale a regime non è pensabile abbassare la guardia e in previsione di una ripresa “globale” delle attività dopo l’estate è necessario affrontare complessivamente la capacità del sistema trasportistico in presenza di un quadro mutato. Da qui l’esigenza di intervenire è impedire affollamenti “pre-pandemia”: “In prospettiva – dichiara Giovannini – occorre ripensare gli orari delle città nel loro complesso, non solo delle scuole ma anche degli uffici e ragionare sulla pressione sui mezzi pubblici, che però, forse, sarà attenuata dal fatto che molte imprese e molte amministrazioni pubbliche comunque continueranno col lavoro a distanza. E in questo quadro occorre dare attuazione alla decisione del precedente governo che ha abbassato da 300 a 100 dipendenti il limite dimensionale oltre il quale occorre nominare un mobility manager. In questo modo si potrebbe migliorare il dialogo con le amministrazioni locali per regolare meglio i flussi di traffico una volta che, come è prevedibile, molte imprese adotteranno in maniera strutturale lo smart working».