Sicurezza ferroviaria e stradale

ANSFISA: presentata la prima relazione annuale

ANSFISA: presentata la prima relazione annuale

Presentata ieri la prima relazione annuale sulla sicurezza ferroviaria e stradale. Per la rete stradale dati lacunosi e ridotti. Nel 2020 sono cresciuti gli incidenti ferroviari.

L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture stradali e autostradali, ha presentato ieri alla presenza del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, la prima relazione annuale per la sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture stradali e autostradali.

L’Agenzia, che ha inglobato ANSF (l’Agenzia per la Sicurezza delle Ferrovie) e che è nata con il decreto Genova all’indomani del crollo del Ponte Morandi e che è operativa dal 30 novembre scorso, ha come compito quello di estendere la “cultura” della mobilità in sicurezza avvalendosi del patrimonio di conoscenze acquisito nel corso degli anni sul tema della sicurezza ferroviaria. L’ANSFISA, dunque, oltre alla rete ferroviaria, deve vigilare e promuovere la sicurezza su circa 840.000 km di strade fra autostrade e statali, gallerie, ponti e viadotti.

Nel corso della presentazione Fabio Croccolo, direttore di ANSFISA, ha evidenziato in primo luogo la necessità di avviare un lavoro di “squadra” attraverso il coinvolgimento dei gestori delle infrastrutture (Regioni, Province e Comuni), le aziende di gestione stradale e di trasporto per giungere alll’adozione di  sistemi di gestione della sicurezza certificati  necessari alla programmazione,  alla manutenzione  e al controllo dei rischi  per ciascuna specifica area di competenza.

Dalla prima ricognizione condotta è emerso infatti che sui circa 800mila chilometri di rete stradale italiana che fanno capo ai vari enti  i dati a disposizione della neonata agenzia presentano lacune e sono fermi alla rilevazione condotta nel 1999. Lacune che riguardano anche  “informazioni qualitative”  fondamentali per la definizione di moderni Sistemi di Gestione della Sicurezza da parte dei gestori o dei proprietari.

Da qui l’impossibilità da parte di ANSFISA di elaborare dati significativi sulla sicurezza dell’intera rete stradale in mancanza di parametri di riferimento che sono tuttavia  in via di implementazione.

Situazione diversa, invece, per la sicurezza ferroviaria: nel rapporto ANSFISA ha certificato che nel 2020 gli incidenti sulla rete nazionale e regionale sono stati 86, in crescita rispetto al 2019, ma inferiori alla media dell’ultimo quinquennio e tra i livelli più bassi registrati in Europa. Le vittime (morti e feriti gravi) sono stati complessivamente 70, di cui 64 sulla rete Rfi e 6 sulle ferrovie regionali interconnesse.

L’Agenzia ha inoltre rilevato che il 65% degli incidenti è ancora attribuibile a comportamenti errati di utenti e cittadini che si traducono in investimenti sui binari o presso i passaggi a livello. Questa tipologia nel 2020 ha fatto registrare 56 eventi e 58 vittime, di cui 37 decessi (su 43 totali) e 21 feriti gravi (su 27 totali).

Circa il 28% degli incidenti sono invece riconducibili a fattore endogeni alla ferrovia: tra le principali cause d’incidente si segnalano l’aumento degli errori nell’attuazione delle procedure, mentre rimangono costanti i valori della manutenzione. Spesso – conclude il rapporto – si tratta di una tipologia di eventi strettamente legata al fattore umano su cui la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture in generale deve lavorare affinché la safety venga intesa come dinamico avanzamento della prevenzione.

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