In un’intervista al “Corriere della Sera” il Ministro delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibile parla del lavoro svolto e delle cose da fare in vista della riapertura delle scuole
«Il primo messaggio da sottolineare è che lo Stato, a cui compete il finanziamento del trasporto pubblico locale, ma non la gestione che spetta alle Regioni, ha stanziato per la seconda parte dell’anno 600 milioni di euro per servizi aggiuntivi. Sugli altri aspetti stiamo analizzando da due mesi le possibili misure da adottare»
Così Enrico Giovannini nell’intervista concessa ieri al quotidiano “Il Corriere della Sera”.
Il titolare del dicastero rivendica il lavoro di stretta collaborazione svolto con Comuni, Province e Regioni In vista della cabina di regia che dovrà affrontare il dossier del green pass in merito a scuola e trasporti: “I Comuni, le Province e le Regioni – dichiara al quotidiano – potranno contare su 600 milioni per servizi aggiuntivi e su 800 milioni per eventuali compensazioni delle perdite economiche generate dal minor riempimento dei mezzi a causa della pandemia. Si tratta di importi consistenti, che consentono di mettere in campo ulteriori servizi. Parallelamente, stiamo ragionando sulle scelte che riguardano i treni regionali, a lunga percorrenza, i servizi su alta velocità e sulle navi. Ogni tipologia di trasporto ha, del resto, caratteristiche e problematiche diverse. L’idea è aumentarne per quanto possibile il tasso di riempimento, sempre in funzione dell’evoluzione della circolazione del virus e in base alle indicazioni del Cts».
Oltre alle risorse finanziarie Giovannini sottolinea le altre misure necessarie in vista della riapertura delle scuole. Dice il ministro: «Il potenziamento dei mezzi e della frequenza dei servizi non è una novità, perché è già stato sperimentato nei mesi scorsi. Il monitoraggio organizzato dal ministero indica che le azioni intraprese hanno determinato un aumento dei servizi del 4%, una percentuale che può apparire bassa, in realtà questo tasso è calcolato statisticamente su tutta la giornata, ma sappiamo che i servizi aggiuntivi sono concentrati nelle ore di punta”.
Per il ministro i numeri dicono che c’è già stato un aumento del servizio: “Si può stimare – afferma Giovannini – che mediamente, è già avvenuto un aumento dei servizi del 15-20% nelle fasce orarie di maggiore affluenza. Altre analisi indicano che una quota importante di persone pensa di utilizzare la propria auto per timore del contagio da Covid. Ci sarà, insomma, una domanda di trasporto pubblico mitigata da questo effetto, che si combinerà con la prosecuzione dello smart working”.
Infine, il ministro evidenzia l’importanza di porre in essere azioni in grado di orientare la domanda di trasporto pubblico in modo più incisivo: “Abbiamo predisposto – dichiara Giovannini – un provvedimento che obbliga Pubbliche amministrazioni e aziende con più di 100 addetti (in precedenza la soglia era di 300 addetti, ndr ), che hanno sedi in Comuni con più di 50 mila abitanti, a introdurre la figura del mobility manager. L’intento è di rendere più flessibili gli orari di ingresso e uscita dal posto di lavoro, distribuendo le presenze nel corso della giornata».