L’azienda di trasporti bolognese estende all’intera rete i pagamenti con carte bancarie. Nessun sovrapprezzo, nessuna necessità di registrazione e la garanzia della miglior tariffa giornaliera.
Da sabato 9 ottobre, su tutta la rete da Tper , è possibile acquistare i biglietti a bordo con carte bancarie contactless. La novità è stata presentata venerdì scorso in conferenza stampa dai vertici aziendali e segna una vera e propria svolta digitale per Tper: Bologna grazie al sistema EMV (acronimo di Europay, MasterCard e VISA) dunque è la prima città metropolitana ad estendere questa forma di pagamento sull’intero servizio di trasporto urbano.
Il sistema infatti effettua in automatico il calcolo del dovuto alla fine di ogni turno di servizio addebitando la “miglior tariffa” possibile nelle 24 ore. Per quanto riguarda i viaggi sulla rete urbana Tper di Bologna, ad esempio, il biglietto urbano costa 1,50 euro e vale 75 minuti dal primo “tap” contactless, ma dalle ore 2.00 di notte fino alle 2.00 della notte successiva l’addebito massimo è di 6 euro, anche in caso di un numero superiore di corse effettuate.
La rivoluzione digitale si completa con l’utilizzo sempre maggiore di “Roger”, la piattaforma multifunzione dei servizi integrati per la mobilità regionale che mette al centro le esigenze dell’utente per tutti i suoi spostamenti.
A partire da oggi, lunedì 11 ottobre, il sistema è attivo anche sulle linee urbane di Imola ed è prevista l’estensione anche a Ferrara. Tper prevede, infine, di procedere gradualmente all’installazione del sistema EMV anche sui mezzi delle linee suburbane ed extraurbane, per giungere al completamento dell’intera rete Tper nel corso del 2022.
Il nuovo sistema di pagamento che copre oggi l’intera rete urbana bolognese- sottolinea Tper – è frutto della procedura ad evidenza pubblica bandita nel 2020 da tutte e quattro le aziende del trasporto pubblico della Regione per un importo complessivo di 3,3 milioni di Euro; una gara che ha visto Tper in qualità di capofila. La realizzazione del sistema è stata co-finanziata al 50% dalla Regione Emilia-Romagna attraverso fondi POR FESR.