Crolla il trasporto pubblico, aumentano le auto circolanti. Restano preoccupanti i livelli di smog e di perdite della rete idrica. Questi i dati dell’ultimo rapporto di Legambiente
Più auto in circolazione e un crollo quasi uniforme nell’utilizzo del trasporto pubblico. Livelli di smog e di perdite lungo la rete idrica che rimangono preoccupanti. Poche note positive che poco incidono sul trend complessivo: tra tutte, l’aumento della raccolta differenziata e dei chilometri di piste e infrastrutturazioni ciclabili. Nel 2020 segnato dall’emergenza pandemica, i capoluoghi italiani non migliorano le loro performance ambientali: se è vero, infatti, che il Covid-19 colpisce anzitutto le città, modificandone contorni, regole e indirizzi, le emergenze urbane evidenziate negli anni precedenti rimangono le medesime e riflettono un sostanziale immobilismo nelle politiche improntate alla sostenibilità, seppur con qualche importante eccezione e best practice cui guardare per tracciare la rotta del cambiamento su scala nazionale.
È il quadro che emerge dal rapporto Ecosistema Urbano 2021, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE e presentato questa mattina in diretta streaming sui siti di Nuova Ecologia e Sole 24 ORE, sul canale YouTube e sulla pagina LinkedIn di Legambiente. Il report, pubblicato sul Sole 24 Ore di oggi, prende in considerazione 105 capoluoghi e tiene conto di 18 indicatori riguardanti sei componenti (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia) per stilare una classifica delle performance ambientali delle città: a fronte di un punteggio massimo teorico di 100, la media percentuale totalizzata dai centri urbani nel 2020 rimane ferma al 53,05%, identica a quella della scorsa edizione.
Per quanto riguarda il settore del tpl, complice la pandemia, crolla un po’ ovunque l’utilizzo del trasporto pubblico che registra un calo del 48%: eccezione tra le grandi città turistiche è Milano, che rimane stabile al primo posto con 467 viaggi per abitante, seguita da Venezia, Roma, Genova. Tra i Comuni di medie dimensioni, Trieste, Cagliari, Parma, Brescia, Udine e Trento superano i 100 viaggi. Ben 17 le città di medie dimensioni che non raggiungono la soglia dei 10 viaggi. Anche l’offerta del trasporto pubblico, calcolata in km percorsi annualmente dalle vetture per abitante residente, diminuisce nella maggior parte delle città, registrando un – 8%, con una media di 25 vetture-km/abitante. Il tasso di motorizzazione dei capoluoghi italiani, di contro, continua inesorabilmente a salire: 65,7 auto ogni 100 abitanti, contro le 64,6 del 2019.
Qui il rapporto completo