In Atac si torna all’organo collegiale del consiglio d’amministrazione. Il dg di Atm entra nel consiglio con la delega alla pianificazione strategica
E’ ancora presto per dire se la riorganizzazione della governance di Atac, illustrata ieri dal sindaco Capitolino Gualtieri alle commissioni congiunte Bilancio e Mobilità del campidoglio, sia il primo significativo passo verso “l’alleanza” fra la capitale politica e quella economica. Certo è che l’ingresso del dg di Atm nel restaurato cda di Atac sembra andare in quella direzione.
Giochi politici a parte, quello che conta per gli utenti dell’azienda capitolina di trasporti, è una decisa sterzata; un ultimo tentativo per salvare l’Atac dal definitivo declino.
Dunque, finisce l’era dell’amministratore unico, anche se rimane al suo posto Giovanni Mottura che verrà confermato nel ruolo di presidente, e sarà affiancato da un vero e proprio peso massimo del Tpl: Arrigo Giana, dg di Atm Milano che si sdoppierà nel non facile lavoro. A chiudere il “triunvirato” sarà chiamata Francesca Di Donato che si occuperà del bilancio.
Sulla nomina del manager di Foro Bonaparte nel board dell’azienda capitolina, la tenue obiezione del doppio incarico. Sulle sua qualità e sulle sue competenze unanimità assoluta: “La scelta di Giana a nostro avviso è di grandissima qualità – ha sottolineato Albino Ruberti, capo di Gabinetto del sindaco di Roma –. Nessuno pensa che non ci siano altre possibilità, ma Giana è una persona di grandissima professionalità nel settore, ha dimostrato di raggiungere risultati importanti nelle aziende in cui è stato, conosce bene Cotral (Compagnia Trasporti Laziali, società della Regione Lazio ndr ), e in Atac sarà un consigliere con una delega specifica.