Presentato il report “Azioni e iniziative dei Comuni a favore della mobilità sostenibile” condotto da Motus-e Class Onlus
Un centinaio di Comuni con più di 20 mila abitanti (circa il 20% del totale) e il loro impegno verso la mobilità sostenibile. Questo l’oggetto del questionario somministrato nella seconda metà del 2021 ed elaborato a inizio 2022 da Motus-E e Class Onlus, due organizzazioni no profit impegnate nella diffusione della mobilità elettrica nel nostro Paese. Entrambe fanno parte di e_mob, la comunità degli stakeholder del settore in Italia. Risultati del questionario e relativo report sono stati presentati ieri in anteprima nazionale con una diretta streaming curata dalle due organizzazioni.
Entrando nel merito, l’indagine ha riguardato alcuni temi chiave per analizzare le iniziative intraprese e progetti futuri a favore della mobilità sostenibile: attivazione di Zone a Traffico Limitato (ZTL) o Low Emission Zone (LEZ); iniziative specifiche per favorire il transito di veicoli a zero emissioni adibiti al trasporto merci; uso di veicoli elettrici nelle flotte comunali; predisposizione di infrastrutture di ricarica ad accesso pubblico per i veicoli elettrici.
Il primo dato, quello della partecipazione, indica che i Comuni che hanno risposto al questionario sono stati 112: di questi l’89,3% costituisce il gruppo dei Comuni di riferimento, ovvero quelli con più di 20 mila abitanti. In altri termini, i 100 Comuni al di sopra dei 20 mila abitanti che hanno risposto al questionario rappresentano il 19,61% della popolazione di riferimento (tutti i Comuni italiani con più di 20 mila abitanti). Si tratta di una percentuale elevata rispetto al tasso di risposta dello stesso target per altri questionari. Per quanto riguarda la ripartizione geografica delle risposte si registra una prevalenza delle regioni del Nord (58,9% del totale), seguito dal Sud (17%), dal Centro (15,2%) e dalle Isole (8,9%).
I Contenuti del questionario
Tutti i Comuni che hanno partecipato al questionario hanno intrapreso attività per promuovere la diffusione della mobilità sostenibile, tuttavia dalle risposte e dalle interviste effettuate è emersa una carenza di strategia e di pianificazione sistemica all’interno dei Comuni nelle attività volte a favorire la mobilità sostenibile.
L’iniziativa, messa in atto per favorire la mobilità sostenibile, che risulta più frequente nelle risposte è la creazione di piste ciclopedonali urbane ed extraurbane.
Significativi anche gli interventi per favorire un Trasporto Pubblico Locale (TPL) elettrico o parzialmente elettrico e la creazione di servizi di sharing elettrico interni al Comune. In particolare a Comuni più popolosi corrisponde un maggior investimento su entrambe queste iniziative: il 92% dei Comuni sopra i 150 mila abitanti ed il 67% dei Comuni tra i 60 mila e i 150 mila abitanti ha attivato lo sharing elettrico.
Rispetto alle iniziative che i Comuni effettueranno o rafforzeranno in futuro per favorire la mobilità elettrica e sostenibile le risposte indicano che le linee di intervento sono prevalentemente rivolte all’ambito infrastrutturale, come la creazione o estensione di piste ciclabili in ambito urbano (che quindi rimangono la misura preferita anche in proiezione futura). Al secondo posto tuttavia si palesa l’intenzione di acquistare o noleggiare mezzi elettrici da introdurre nelle flotte Comunali. Vi è inoltre l’intenzione per il 41% dei Comuni di approvare il Regolamento per l’installazione delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici nel rispetto del Decreto Semplificazioni.
Le Ztl-Lez
Il 77% dei Comuni intervistati ha creato sul proprio territorio almeno una ZTL/LEZ, anche se sussiste una notevole frammentazione tra i diversi tipi di mezzi che possono transitare all’interno di esse. Molto spesso si prevede un accesso comunque garantito per tutti i veicoli in determinate fasce orarie oppure una possibilità all’accesso nell’area per i veicoli dei residenti o titolari di autorizzazione, a prescindere dalla motorizzazione.
Sul tema ZTLe LEZ si fanno evidenti le discrepanze per dimensione dei Comuni: sotto i 20 mila abitanti sono attuate da una minoranza, sopra i 150 mila è invece una politica attuata da tutti i Comuni che hanno risposto al questionario, con un tasso di presenza che cresce con la dimensione. Questo è certamente dovuto agli sforamenti degli obblighi sulla qualità dell’aria che molti grandi Comuni affrontano in Italia, al contrario delle provincie e città più piccole. L’accesso in ZTL consentito ai soli veicoli elettrici è stato introdotto principalmente nei Comuni grandi, con più di 150 mila abitanti.
Mezzi elettrici: flotte comunali
Per quanto riguarda l’utilizzo di veicoli elettrici per flotte comunali emerge che gran parte di questa flotta è legalmente posseduta dal Comune (mezzi di proprietà, leasing o noleggio a lungo termine), seguita dalla flotta gestita dalle partecipate e dalle società concessionarie che effettuano servizi pubblici di interesse generale.
Dal questionario emerge che la consistenza numerica delle flotte è bassa, in particolare per i veicoli destinati all’attività lavorativa e che le flotte elettriche risultano utilizzate prevalentemente dalla polizia locale e per svolgere servizi di mobilità in sharing. Il 72% dei Comuni intervistati ritiene inoltre che il principale ostacolo all’acquisizione di una flotta elettrica di proprietà Comunale sia dovuto al prezzo elevato dei mezzi, seguito dalla difficoltà nel reperimento di veicoli idonei all’esigenza della pubblica amministrazione (9%).
I punti di ricarica
Infine, per quanto riguarda i punti di ricarica ad accesso pubblico la situazione attuale il 93% dei Comuni intervistati dichiara di aver già installato punti di ricarica sul territorio.
(Qui la versione integrale del rapporto)