Ricostruito secondo le più recenti normative antisismiche e i più alti standard di risparmio energetico dopo che il terremoto del 2012 l’aveva reso inagibile
Una struttura coperta di oltre 1.000 metri quadrati; 20 stalli per bus coperti e 14 esterni; 10 portoni elettrici, sicuri e di facile utilizzo, un autolavaggio e distributore di carburante, una sala d’attesa per l’utenza e una biglietteria. Il tutto costruito secondo le più recenti normative antisismiche e secondo i più alti standard di risparmio energetico, con un occhio all’estetica. E’ il nuovo deposito degli autobus di Mirandola, in via 29 maggio, realizzato da aMo in collaborazione con il Comune di Mirandola e con il contributo della Regione Emilia Romagna, dopo che il sisma del 2012 aveva reso inagibile la struttura esistente di via della Circonvallazione.
Nel nuovo deposito oltre allo spazio di ricovero degli autobus, ad un distributore di carburante, e ad un autolavaggio per mezzi fino a 18 metri di lunghezza, sono stati previsti spazi di servizio per gli autisti, spazi per l’attesa dell’utenza e una biglietteria. L’edificio risponde ai più alti standard normativi per il risparmio energetico. In prossimità del deposito verrà attivata, dal 20 giugno, la nuova autostazione di Mirandola, che dispone di 6 marciapiedi attrezzati e uno di manovra. Deposito e Autostazione sono recintati e protetti da varchi automatici per il controllo degli accessi. E’ stato inoltre installato sulla struttura, con il contributo di SETA, un sistema di videosorveglianza.
Il nuovo deposito – autostazione, del costo complessivo di circa 1.850.000 euro, è stato costruito da aMo grazie ad un finanziamento di 800.000 euro stanziato dalla Regione Emilia-Romagna attraverso la piattaforma Sfinge. aMo ha infatti candidato il progetto al bando per la ricostruzione indetto dalla Regione. Le restanti risorse sono state investite da Agenzia, grazie agli accantonamenti della liquidazione assicurativa per gli eventi sismici.
Con l’attivazione della Autostazione, verrà interamente ridefinito l’assetto del servizio di trasporto pubblico gravitante sulla città, con la nascita di un servizio urbano (nuove Linee Pico urbano e Pico biomedicale), la soppressione dei Prontobus e la modifica delle linee extraurbane.