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DDL Concorrenza: TPL, pioggia di emendamenti contro l’obbligo di gara

DDL Concorrenza: TPL, pioggia di emendamenti contro l’obbligo di gara

Alla Camera prosegue l’iter accidentato del DDL Concorrenza. Presentati numerosi emendamenti all’art 9 contro l’obbligo di gara.

Prosegue su una strada irta di ostacoli il cammino del DDL sulla concorrenza che in queste ore, dopo aver lasciato il Senato, è approdato alla Camera dei deputati per il varo definitivo.
A catturare le prime pagine dei giornali la ferma opposizione dei conducenti di Taxi che si oppongono all’art 10 del provvedimento e ne chiedono lo stralcio. Lo stato di agitazione della categoria, che culminerà con un blocco generale nelle giornate del  5 e 6 luglio, offusca l’altra battaglia che in queste ore si sta combattendo nelle ovattate aule della Camera.

Ancora una volta si tratta dei servizi pubblici locali (tema già ritoccato al Senato) e più precisamente del trasporto pubblico locale (Tpl).
A spingere per una modifica del testo l’intera maggioranza parlamentare che con la presentazione di decine di emendamenti chiede di modificare l’articolo 9 del provvedimento cancellando i riferimenti agli obblighi di messa a gara del servizio.

La proposta che emerge dagli emendamenti presentati , scrive l’edizione odierna del quotidiano “Il Sole 24 Ore”, è infatti quella di sostituire il riferimento alle «procedure ad evidenza pubblica» con le «procedure conformi» al regolamento europeo 1370/2017 sul servizio pubblico di trasporto.

Di conseguenza, anche il riferimento ai bandi di gara sarebbe sostituito con l’avviso di «pre-informazione» dello stesso Regolamento. In sostanza la maggioranza – con alcune eccezioni – intende rimettere il Tpl sotto l’ombrello del regolamento Ue che consente di procedere all’affidamento diretto (“in-house”), in alternativa alla gara, purché con una anno di anticipo sia dato annuncio della scelta con avviso pubblico sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione.

L’attuale articolo 9, riassumendo, prevede che le Regioni debbano attestare entro il 31 maggio di ciascun anno la pubblicazione, entro il 31 dicembre dell’anno precedente, dei bandi di gara oppure l’avvenuto affidamento, con procedure di evidenza pubblica, dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale con scadenza nell’anno di trasmissione dell’attestazione. Una norma che tra l’altro, come ribadito in audizione al Senato, l’Antitrust vorrebbe fosse ulteriormente rafforzata in riferimento alle sanzioni cioè alla decurtazione del Fondo Tpl.

 

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