L’Associazione esprime parere favorevole sull’introduzione nel DL “Aiuti” del fondo a sostegno delle imprese ma sottolinea la necessità di maggiori risorse per il settore.
“Bene l’istituzione di un fondo a sostegno dell’intero settore del trasporto passeggeri con autobus per contenere l’impatto del caro-energia sulle imprese più virtuose che impiegano mezzi meno inquinanti di classe euro V e VI”. Così l’ANAV, l’Associazione di Confindustria che rappresenta l’intero settore del trasporto con autobus, sia TPL che trasporto commerciale di linea e di noleggio, nel comunicato stampa diffuso in queste ore riguardo la misura inserita nel provvedimento all’esame alla Camera.
“L’emendamento al DL “Aiuti”, appena approvato, che simbolicamente stanzia un milione di euro a sostegno delle imprese che impiegano autobus di classe ambientale Euro V e VI – continua la nota – rappresenta un primo riconoscimento delle difficoltà patite dall’intero settore a causa della crisi energetica e dell’aumento esponenziale del prezzo dei carburanti. Secondo le rilevazioni del Ministero dello Sviluppo Economico nei primi cinque mesi dell’anno il prezzo industriale medio del gasolio è cresciuto di oltre il 60% rispetto allo stesso periodo del 2019, un’enormità per i bilanci delle nostre imprese, già falcidiati dalle pesanti perdite di fatturato causate dalla pandemia. Non bisogna dimenticare che il gasolio rappresenta per un’impresa di trasporto la seconda voce di costo dopo quella per il personale con un’incidenza sui costi aziendali totali che, dal 15%, è arrivata oggi a sfiorare il 20%”.
“La richiesta dell’Associazione – chiude il comunicato – era e resta quella di estendere al trasporto con autobus il credito d’imposta del 28% riconosciuto per l’acquisto di gasolio alle imprese di trasporto merci con un impegno di risorse stimabile per il primo trimestre 2022 in circa 50 milioni di euro. In questo senso interverremo in tutte le sedi istituzionali per sollecitare un intervento urgente di rifinanziamento del fondo nel primo provvedimento utile. Non vi sono ragioni per riservare trattamenti differenziati a settori che vivono le medesime difficoltà ed hanno strutture di costi del tutto analoghe. Confidiamo nella giusta attenzione di Governo e Parlamento e in provvedimenti conseguenti e proporzionati alle esigenze del settore.”