L’azienda di trasporto pubblico di Modena, Reggio Emilia e Piacenza mantiene i conti in equilibrio ed una buona solidità economico-finanziaria nonostante le straordinarie difficoltà legate alla pandemia, al calo di utenza ed al caro-carburanti.
SETA, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico locale su gomma nelle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, ha pubblicato l’edizione 2022 della Carta dei Servizi, il documento di riferimento del servizio erogato nel quale sono riportati gli standard qualitativi e quantitativi previsti, i ruoli e le competenze dei soggetti coinvolti nel sistema, i riferimenti normativi ed il Regolamento di trasporto, oltre all’indicazione degli strumenti di tutela dei clienti in caso di disservizio. La pubblicazione della Carta dei Servizi (disponibile in formato digitale sul sito web aziendale) rappresenta un elemento di trasparenza verso utenti e cittadini ed è parte fondamentale della strategia di Responsabilità Sociale d’Impresa che caratterizza l’attività di SETA. Il documento fornisce inoltre l’occasione per dare conto dell’attività svolta nel 2021 e dell’impegno che l’azienda sta attuando per garantire, anche in un contesto così problematico, la continuità di un servizio pubblico essenziale. Infatti, come già accaduto per le ultime due precedenti edizioni, anche questa Carta dei Servizi fotografa un momento di particolare difficoltà per il settore del trasporto pubblico italiano, alle prese ormai da più di due anni con straordinarie criticità: dagli effetti negativi della pandemia, a quelle riconducibili allo scenario internazionale della guerra in corso, fino alle ultime dinamiche politico-istituzionali prettamente nazionali, che aggiungono ulteriori elementi di instabilità ed incertezza ad un contesto già fortemente critico.
Antonio Nicolini, Presidente di SETA, sottolinea che “Negli ultimi anni la solidità del sistema nazionale del trasporto pubblico è stata messa a dura prova; al rilevantissimo calo di utenza registrato a partire dal 2020 per il Covid, si sono purtroppo sovrapposte ulteriori problematiche quali l’aumento esponenziale dei costi per energia e carburanti, ma più in generale per tutti gli acquisti di materie prime e le forniture di beni e servizi. Ciò comporta una recrudescenza dell’inflazione che, sommata al perdurare del calo di utenza (-30%), avrà effetti molto negativi sui conti aziendali di questo e dei prossimi anni. I bilanci sono a rischio: occorre quindi un urgente intervento strutturale di sostegno da parte dello Stato, per salvaguardare il mantenimento dell’attuale livello dei servizi. A livello locale, poi, è necessario affrontare con serietà e tempestività il tema dell’adeguamento dei corrispettivi e delle tariffe, fermi ormai da troppo tempo”.
Tuttavia, Nicolini segnala anche che nonostante questo scenario a tinte fosche “SETA sta dimostrando grandi capacità di reagire. Grazie al senso di responsabilità e alla professionalità di ogni componente aziendale il servizio è ed è sempre stato garantito alla cittadinanza, ogni giorno senza interruzione, nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza previste ed affrontando prontamente anche le situazioni più critiche. Pur nelle difficoltà, quindi, confermiamo gli obiettivi di miglioramento continuo della qualità del servizio che ci eravamo dati prima dell’emergenza sanitaria, che per noi rappresentano ancora un punto fermo al quale mirare: accelerando con gli investimenti previsti dal Piano Industriale 2021-2023 e puntando prioritariamente su sostenibilità ambientale, sicurezza e qualità, innovazione e flessibilità”. Grazie ad una gestione aziendale improntata a prudenza e responsabilità, nonché ad importanti risorse straordinarie stanziate a livello nazionale e regionale tra il 2020 ed il 2021 (ma tuttora non previste per il 2022), SETA sta mantenendo i conti in ordine ed una buona solidità economico-finanziaria. Premesse necessarie per un’azienda che si è dotata di un ambizioso progetto pluriennale di investimenti all’insegna dell’innovazione tecnologica, della digitalizzazione e della riduzione dell’impatto ambientale del servizio erogato. “Per il triennio 2021-2023 SETA ha stanziato complessivamente oltre 80 milioni di euro (di cui 30 in totale autofinanziamento), per acquistare circa 270 nuovi autobus ed attuare così un deciso rinnovamento della flotta, che rappresenta la principale priorità strategica individuata dall’attuale Consiglio di Amministrazione. Entro la fine del prossimo anno abbasseremo sensibilmente l’età media del parco circolante portandolo a circa 9 anni, in linea con l’età media delle flotte pubbliche dei Paesi europei più avanzati” sottolinea Francesco Patrizi, Amministratore Delegato di SETA. “Per attuare concretamente il nostro Piano di Investimenti – prosegue Patrizi – abbiamo ottenuto il supporto di un pool composto da primari Istituti di credito, il che attesta l’affidabilità e la solidità della nostra azienda, in termini gestionali ed economico-finanziari”.
Nel corso del 2021 sono stati immatricolati e resi operativi 85 nuovi autobus con una presenza crescente di mezzi alimentati a metano, introducendo anche tipologie innovative che offrono importanti vantaggi in termini di autonomia, costi di esercizio, prestazioni e sostenibilità quali le versioni CNG (metano compresso) mild hybrid per il servizio urbano e LNG (metano liquido) per il servizio extraurbano. SETA è una delle prime aziende di trasporto pubblico italiane ad aver introdotto nella flotta extraurbana mezzi a gas naturale liquefatto, per ridurre progressivamente l’incidenza di quelli a gasolio, tenendo inoltre conto che in tutti e tre i bacini l’Azienda sta utilizzando anche il biometano, di cui è previsto un impiego sempre crescente (15% nel 2022, 20% nel 2023 e 25% nel 2024). Per supportare l’estensione dei mezzi a gas naturale sono in fase di ultimazione due nuove infrastrutture di rifornimento (a Piacenza e a Reggio Emilia), mentre a Modena il distributore interno di metano CNG, presente dal 2015, sta per essere abilitato anche al rifornimento LNG. Importanti risultati sono stati ottenuti anche sul fronte dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione, per migliorare l’accessibilità e la fruibilità del servizio. Da ottobre 2021, grazie all’introduzione del sistema EMV, su tutti i mezzi urbani SETA è possibile pagare la corsa con la propria carta di credito o bancomat contactless, senza necessità di registrarsi preventivamente e senza costi aggiuntivi. SETA sta inoltre provvedendo ad estendere la videosorveglianza sui mezzi e collabora con le altre aziende dell’Emilia-Romagna allo sviluppo di piattaforme integrate digitali multiservizi per la mobilità (MAAS), come l’app regionale Roger.
“Il contesto in cui operiamo – conclude il Presidente di SETA – non è certo privo di elementi di preoccupazione, ma fortunatamente registriamo anche segnali positivi. La Regione Emilia-Romagna ha recentemente presentato il nuovo Patto per il Trasporto Pubblico Regionale e Locale 2022-2024, con cui ha ribadito la centralità del trasporto pubblico non solo quale strumento flessibile e sicuro per garantire il diritto alla mobilità di tutti i cittadini, ma anche come mezzo vincente per migliorare la qualità dell’aria e per contribuire in maniera decisiva alla svolta ecologica. Con il nuovo Patto la Regione si è impegnata a sostenere la mobilità collettiva, garantendo investimenti significati per l’acquisto di nuovi treni e autobus e per la creazione di infrastrutture più moderne e sicure. Ulteriori importanti risorse per il rilancio del settore sono inoltre previste a livello nazionale, anche grazie a fondi del PNRR con cui saranno introdotti mezzi ad emissioni zero (ad idrogeno e full electric), il che permetterà di ridurre il divario tra gli standard del trasporto pubblico italiano e quelli degli altri Paesi europei. Questo rinnovato interesse delle istituzioni ci conforta ed è segno che stiamo agendo nella giusta direzione. Investire in tecnologia, innovazione, sicurezza e sostenibilità ambientale è la via migliore per elevare gli standard qualitativi del trasporto pubblico. Solo così se ne potrà rilanciare il ruolo determinante, recuperando le quote di utenza che – per cause oggettivamente esterne alla nostra attività – si sono perse negli ultimi anni”.