L’azienda bolognese punta sui bus a idrogeno nella strategia ambientale del rinnovo della flotta Tper.
“La costituzione della nuova società TPH2 è un tassello importante del progetto-idrogeno di Tper, che rientra in una strategia complessiva di sviluppo della flotta mirato alla decarbonizzazione del trasporto pubblico”. Così la nota diffusa in queste ore dall’azienda di trasporti bolognese.
“Tper è impegnata – si legge nel comunicato – nel percorso virtuoso e sfidante di Bologna, inserita tra le 100 città europee a impatto zero che puntano alla neutralità climatica entro il 2030 nell’ambito della missione Horizon Europe, con un anticipo di 20 anni sugli obiettivi di raggiungimento fissati dall’Unione Europea in materia di ambiente, energia e clima”.
I vertici di Tper sottolineano inoltre che la sostenibilità economica e ambientale e l’orientamento alla qualità sono i valori-guida alla base della politica di investimenti e di rinnovo dei mezzi compiuta dall’azienda attraverso un lavoro articolato e complesso: “Nei suoi primi dieci anni di vita – continua la nota – l’Azienda ha inserito in servizio oltre 600 nuovi bus, rinnovando la metà dell’intero parco circolante; grazie a questo, Bologna è già oggi, tra le grandi città, quella con la più elevata quota di autobus a basse emissioni, come recentemente confermato dall’ISTAT, e su questa strada intende proseguire in un futuro sarà certamente caratterizzato dall’investimento in sistemi elettrici, sia a batteria sia a celle a combustibile alimentate a idrogeno”.
Inoltre, l’idrogeno come fonte di energia alternativa e pulita, è inserito nelle strategie ambientali dell’UE, che punta fortemente su questo vettore energetico di cui ha sostenuto già da diversi anni esperienze-pilota con finanziamenti importanti, e che recentemente ha incluso l’idrogeno tra gli «IPCEI» (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo) prevedendo le risorse per sostenerli.
Tper evidenzia che dopo attenta analisi di fattibilità e con una specifica competenza progettuale, ha messo a disposizione delle Istituzioni un piano di introduzione e sviluppo della innovativa tecnologia H2 che ora comincia a fare passi concreti e che proseguirà con la dovuta attenzione alla sostenibilità economica e ambientale che la nuova soluzione comporterà, valutando ogni componente della filiera: costi, logistica, normative per la realizzazione di impianti di rifornimento, aspetti manutentivi e di approvvigionamento di idrogeno verde. Sarà importante tenere sotto la lente gli sviluppi tecnologici di un mercato in rapida evoluzione, stimolato anche dall’attuale crisi energetica e dall’emergenza climatica che hanno accelerato investimenti e ricerca applicata dell’idrogeno anche nel settore della mobilità.
In concreto il progetto-idrogeno a Bologna prevede l’acquisto di 127 autobus H2 entro giugno 2026, di cui 34 entro fine 2024, e la realizzazione delle relative infrastrutture di supporto per un investimento di oltre 90 milioni di euro di fondi PNRR ottenuti dal Comune di Bologna. Tper prevede che i bus a idrogeno copriranno circa il 12% del totale del parco veicolare e saranno complementari con le altre modalità di trazione ad emissioni zero che sono già presenti e in progetto: linee filoviarizzate full electric con mezzi IMC (In Motion Charging), linee elettriche con bus a batteria con ricarica sia overnight, sia opportunity ai capilinea, navette elettriche sui collegamenti minori.
“L’idrogeno – chiude la nota – fa, quindi, parte di un disegno complessivo di sviluppo in chiave ecologica della flotta che, come è consuetudine per Tper, rappresenta una prospettiva lungimirante che guarda al domani, ma con fondamenta di lavoro solide e un progetto concreto di cui l’azienda continuerà via via a dare notizia ad ogni successivo passo”.