Nel 2022 oltre 3 milioni di passeggeri, in recupero rispetto ai livelli 2019. A fine anno atteso l’inizio lavori per la Linea T2 Bergamo – Villa D’Almè.
Il Bilancio consuntivo 2022 di TEB S.p.A., Società del Gruppo ATB – partecipata dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Bergamo – che gestisce la Linea T1 Bergamo-Albino, si chiude in positivo con un utile di oltre 345 mila euro.
Nel comunicato diffuso in queste ore si sottolinea che nel corso del 2022 sono stati percorsi più di 553 mila tram*km in servizio pubblico effettivo, il 3,21% in più rispetto al 2019 e sono state eseguite 47.431 corse. Nel primo semestre 2022, sono state effettuate percorrenze chilometriche aggiuntive (al fine di limitare la compresenza di passeggeri a bordo) fino al termine dell’anno scolastico 2021/22.
Per quanto riguarda i passeggeri trasportati si è registrato un consistente aumento stimato in 3.270.000 passeggeri totali (rispetto ai circa 2.500.000 del 2021), in evidente recupero rispetto ai 3.825.000 raggiunti nel 2019. A conferma che il servizio tramviario fra Bergamo e Albino continua a rappresentare un’opportunità che ha già migliorato la qualità della vita di molti cittadini nel nostro territorio.
I risultati della gestione
Il bilancio consuntivo 2022 di TEB S.p.A. si chiude con un utile di 345.394 euro, confermando così il trend positivo del 2021 dopo l’anno critico della pandemia.
L’andamento degli introiti tariffari (biglietti, tesserini e abbonamenti) di TEB, come per tutti gli altri operatori del settore, evidenzia dei ricavi da titoli di viaggio superiori al 2021 per +239.380 euro (+21,92%) ma inferiori per -341.638 euro (-20,42%) a quelli registrati nel 2019.
Il Governo, con distinti e separati provvedimenti ha finanziato, mediante contributi in conto esercizio e seppur in modo parziale, i mancati ricavi per introiti da titoli di viaggio oltre ai servizi aggiuntivi che si sono resi necessari per potenziare il servizio di trasporto scolastico per effetto della ridotta capacità dei mezzi in forza delle norme sanitarie introdotte per l’emergenza Covid-19.
Ad incidere in modo significativo sui costi di produzione sono stati i costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci che si incrementano del 45,74% pari a 201.944 euro (643.494 euro nel 2022 contro 441.550 euro nel 2021). Ad incidere maggiormente sulla variazione di questa voce è il costo dei materiali di ricambio e consumo necessari per le attività manutentive dei mezzi rotabili che delle infrastrutture, anche in forza del consistente aumento dei prezzi.
In aumento, seppur contenuto visti i prezzi della borsa energetica a seguito del conflitto Russia-Ucraina, i costi complessivi per energia elettrica.