Il numero uno di Arriva Italia chiede alla politica una pianificazione sugli indirizzi futuri e al privato di supportare tale pianificazione con le migliori soluzioni sostenibili.
“La digitalizzazione e la transazione energetica porteranno allo sviluppo di nuovi modelli di business che comporteranno anche un’evoluzione del ruolo pubblico del TPL, che dovrà valorizzare ulteriormente la sua funzione di supporto all’inclusività rispetto a territori e fasce sociali svantaggiate. La concorrenza non si realizza da sola ma sono necessari alcuni elementi, primo fra tutti un quadro normativo e contrattuale più chiaro. La valorizzazione della mobilità collettiva significherebbe garantire un modello sociale più evoluto da diversi punti di vista nonché di abilitare benefici economico-ambientali su tutto il territorio e la popolazione”.
Così Angelo Costa, amministratore delegato di Arriva Italia a margine dei lavori del Workshop Ambrosetti in corso a Cernobbio.
Secondo i dati riportati nell’ultimo Rapporto ISFORT (Istituto superiore di ricerca e formazione per i trasporti) sulla mobilità degli italiani, a fronte di 100 milioni di spostamenti totali in Italia in una giornata media feriale, il trasporto pubblico locale (nelle diverse modalità) ne intercetta meno di 10 milioni (quindi sotto il 10 %).
“Nella manovra finanziaria per il 2024 il Governo ha posto un obiettivo importante di entrate derivanti da operazioni di privatizzazione- prosegue Costa. – Il settore del trasporto pubblico locale potrebbe dare il proprio contributo al raggiungimento dell’obiettivo. Una liberalizzazione o privatizzazione spinta avrebbe ovviamente le sue criticità, ma si possono immaginare percorsi che prevedano una graduale apertura verso soluzioni di partnership pubblico-privato. Ciascun attore dovrà svolgere al meglio il proprio ruolo: alla politica è richiesta una pianificazione sugli indirizzi futuri, mentre al privato viene chiesto di supportare tale pianificazione con le migliori soluzioni sostenibili. E al fine di fare ciò al meglio, è fondamentale che la concorrenza nel TPL venga tutelata e garantita: non ci possono essere progresso, crescita e valorizzazione senza tale principio”.
Costa torna poi sull’importanza di rendere attrattivo il contesto del TPL italiano anche agli investitori esteri: “se tra gli obiettivi strategici si vogliono sviluppare i piani di investimento legati al rinnovo delle flotte e alla transizione energetica rendendo attrattivo il settore del TPL italiano anche a investitori esteri, è indispensabile confrontarsi con il mercato stesso, individuando quelle che sono le aspettative da parte dei soggetti potenzialmente interessati e studiando l’effettiva attrattività di tali mercati. Per fare questo, serve che il settore abbia una crescente dose di disciplina finanziaria, sicurezza delle risorse e dei finanziamenti a disposizione in primis”.
Nel frattempo, l’UITP (Associazione internazionale del trasporto pubblico) e 43 organizzazioni europee dei trasporti hanno esortano il Consiglio e il Parlamento europeo ad aumentare il budget destinato al trasporto pubblico nella prossima revisione del Quadro finanziario pluriennale.
“Il settore trasporti gioca un ruolo fondamentale nel rispondere alle sfide ambientali dell’Europa, ma necessita di risorse adeguate, per far fronte in primis a molti problemi strutturali che oramai durano da tempo come la mancanza di personale o i costi legati allo sviluppo della nuova mobilità. È il momento di unire le forze al fine di sostenere il comparto, le stesse associazioni di categoria chiedono a leader e politici di invertire la tendenza alla riduzione della quota di budget pubblico destinata al trasporto pubblico locale” conclude Costa.