La sessione di ieri, aperta dai saluti e dagli interventi dell’istituzioni e delle associazioni del territorio si è concentrata su mobilità centrata sull’utilizzatore.
La seconda giornata guarda a idrogeno, e-mobility, carburanti alternativi e futuro dell’auto.
La prima giornata di Next Generation Mobility (NGM24) ha a pieno titolo rispettato il suo tema programmatico di questa quarta edizione: Cities Belong To The New Generation. Introdotta dai saluti e dagli interventi istituzionali di Edoardo Pavesio, vicepresidente dell’Unione Industriali Torino, di Edoardo Pavesio, presidente di Amma e di Chiara Foglietta, assessora alla transizione ecologica e digitale, trasporti e viabilità del Comune di Torino, la mattinata dei lavori si è focalizzata sui comportamenti e le impostazioni delle nuove generazioni (specie la cosiddetta Z) e più in generale della popolazione nei confronti della mobilità. Si sono così succeduti gli interventi di Cristina Pronello, docente del Politecnico di Torino.Giuseppe Costantino partner di BIP, Furio Camillo docente dell’Università di Bologna, Federica Biassoni ricercatrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Demetrio Scopelliti direttore Urbanistica e Spazio Pubblico dell’Amat di Milano e Andrea Alemanno, capo della ricerca di Ipsos.
Dalla sessione è emerso un duplice messaggio: da una parte la richiesta di mobilità è sempre meno assecondabile con strumenti standard; dall’altra siamo di fronte a necessità e bisogni mutevoli. Come ha commentato Chiara Foglietta, assessora alla transizione ecologica e digitale del Comune di Torino, “le città si trasformano e con esse cambiano anche le esigenze di mobilità di chi ci vive o le frequenta per lavoro, studio, svago o turismo. Raggiungerle e spostarsi con facilità al loro interno rappresenta un elemento chiave e fondamentale per migliorare la qualità della vita dei cittadini”.
La mobilità come servizio viene considerata come lo strumento organizzativo e tecnologico indispensabile per affrontare il cambiamento. La sessione dedicata al MaaS ha messo in confronto quattro delle principali sperimentazioni in corso oggi in Italia, nel quadro di MaaS4Italy, ha evidenziato come le criticità incontrate finora nell’implementazione siano di natura politica e relazionale e non tecnologiche. In particolare il ruolo delle diverse amministrazioni pubbliche, che giova il ruolo bi-valente di player di mercato, con le aziende municipali di trasporto, e di arbitro, risulta particolarmente critico.
Lo sharing, fino a qualche tempo fa era sinonimo di mobilità nuova, in grado di soddisfare le nuove esigenze in ambito urbano. Attualmente sta vivendo un periodo complesso. Una possibile via d’uscita viene individuata da Luigi Licchelli, presidente di Assosharing, nell’integrazione con la MaaS. Licchelli auspica la partecipazione degli operatori del settore della sharing mobility secondo le logiche di mercato con adeguati incentivi per sostenere gli investimenti necessari all’implementazione dei servizi MaaS, a patto che venga garantita una migliore e più diretta gestione dei rapporti con l’utenza finale e stabilire dei criteri oggettivi di scelta delle componenti modali.
Maurizio Veronese, technical lead di Intellera Consulting (gruppo Accenture) è ottimista sul futuro del Maas4Italy che vede nello sviluppo delle aziende il vero driver per lo sviluppo del progetto. Secondo Veronese “Anche la mobility as a feature dà buone opportunità di sviluppo che però ha un break even ancora lungo. Noi diamo sei suggerimenti: passare da sperimentazioni a progetti permanenti; accompagnare il mercato, non sostituirlo; investire nella comunicazione ai cittadini, stabilizzare gli incentivi, inserire il Maas nei Pums e misurarne gli impatti nel tempo; favorire il Maas con atti e regolamenti”.
A NGM è andata in scena anche la 5^ edizione della Conferenza Nazionale su Urban Air Mobility e Advanced Air Mobility. Una nuova mobilità di persone e merci, rappresentata dai droni, è alle porte ma tante sono le sfide e le criticità da affrontare per il passaggio dalle sperimentazioni a uno sviluppo efficace del mercato.
Mario Salipante, ingegnere di Enac, ha descritto il complesso quadro normativo, regolato e sviluppato attraverso il Piano strategico 2021-2030 e la Drone strategy 2.0 europea, che punta allo sviluppo commerciale su larga scala entro il 2030. Proprio l’aspetto normativo, in particolare quello delle autorizzazioni, assieme a quelli infrastrutturali e di accettazione sociale, sono i principali colli di bottiglia nello sviluppo del settore e di un mercato europeo, come evidenziato dal presidente di Assorpas, Nicola Nizzoli e dagli altri relatori.
Cesare Battaglia e Gabriele Capomasi, partner di PwC Italia, hanno presentato uno studio sullo status attuale della maturità degli ecosistemi Aam. “Le dimensioni considerate sono strategia, governance, regolamentazione, finanziamento, infrastrutture, stato della tecnologia, accettazione pubblica” ha spiegato Battaglia, mentre Capomasi ha evidenziato come emergano quattro approcci a livello internazionale: top-bottom (Italia e UK), tecnologico (Germania e Usa), infrastrutturale (Francia) o sull’ecosistema (Emirati Arabi). Ma attenzione: gli aspetti di governance, regolamentazione e accettazione possono diventare colli di bottiglia.
Molti i case study presentati, anche a livello internazionale: In particolare Lisa Löbling di d-fine ha presentato Flamingo, un progetto per la mobilità urbana che analizza l’applicabilità di soluzioni UAM per la regione metropolitana del Meno-Reno. Quale utenza, quali rotte, a quali costi, con quali modelli operativi, sono alcune delle domande a cui il progetto sta provando a dare risposta.
La giornata di oggi prevede importanti sessioni in particolare la 2^ edizione della Conferenza Nazionale dell’Idrogeno e degli e-fuels. A discutere dei nuovi carburanti defosilizzati un panel di eccezione, composto da player di mercato, istituzioni e associazioni di settore. Saranno presentati case history e progetti sia italiani sia europei.