Sono stati presentati ieri i risultati finali degli studi per il prolungamento della infrastruttura tramviaria.
EB – Tramvie Elettriche Bergamasche e Consorzio BIM – Consorzio del Bacino Imbrifero Montano del Lago di Como e Fiumi Brembo e Serio hanno presentato ieri i risultati finali emersi dagli studi per l’estensione della nuova linea T2 della Valle Brembana. L’incontro si è svolto alla Green House di Zogno alla presenza dei rappresentanti della Provincia di Bergamo, della Comunità Montana Valle Brembana, della Comunità Montana Valle Imagna, della Comunità Montana Lario Orientale per i comuni della ex Valle San Martino e dei sindaci dei comuni coinvolti dell’Alta Valle Brembana, della Media Valle Brembana, della Valle Imagna e della zona dell’Isola Bergamasca.
I risultati dello studio
Grazie alla convenzione firmata da TEB e Consorzio BIM si è potuto realizzare lo studio per la valutazione dell’estensione del progetto della Linea tramviaria T2 Bergamo – Villa d’Almè fino a San Giovanni Bianco e di un nuovo collegamento da Villa d’Almè fino a Ponte San Pietro. Lo studio definisce in conclusione alcune ipotesi progettuali da considerarsi evolutive tra loro e caratterizzate da maggiori indici di sostenibilità economica, territoriale e trasportistica.
Con l’attivazione della nuova linea tramviaria T2 fino a Villa d’Almè è necessario procedere alla riconfigurazione dei servizi di trasporto pubblico esistenti con un sistema integrato che unisce servizio tramviario, sistema BRT – Bus Rapid Transit oltre Villa d’Almè e fino a San Giovanni Bianco e servizi a chiamata DRT – Demand Responsive Transport, oltre ai tradizionali servizi di linea. In questo caso il sistema comprende la prima tratta da Bergamo a Villa d’Almè sul tracciato tramviario della linea T2 in fase di realizzazione e prosegue da Villa d’Almè a San Giovanni Bianco lungo un tracciato con un sistema BRT, ovvero un sistema di autobus elettrici a rapido scorrimento che viaggia, laddove possibile, su corsie preferenziali apposite, con lo scopo di aumentare la rapidità del trasporto su gomma tradizionale. La connessione con le valli laterali al tracciato principale è prevista, a seconda delle situazioni, con tradizionali servizi di linea o con servizi cosidetti a chiamata su percorsi fissi o variabili.
L’ulteriore sviluppo prevede il prolungamento della linea tramviaria T2 da Villa d’Almè fino a Zogno, utilizzando il sedime dell’ex ferrovia della Valle Brembana e completando le restanti tratte sempre con un sistema BRT da Zogno a San Giovanni Bianco, integrato da servizi a chiamata DRT – Demand Responsive Transport e dai tradizionali servizi di linea.
Risulta così importante la progettazione di un sistema intermodale di mobilità collettiva lungo l’asse della Valle e complementare alla linea tramviaria T2, in fase di realizzazione, che preveda l’utilizzo di un sistema BRT – Bus Rapid Transit e la predisposizione di parcheggi d’interscambio per rendere il trasporto pubblico attrattivo anche per coloro che, ad oggi, utilizzano il mezzo privato. I risultati confermano come, in questo modo, sia possibile migliorare il livello di accessibilità della Val Brembana, sia nei collegamenti tra i comuni della valle che da e verso il capoluogo della provincia. Lo studio evidenzia inoltre come, ad integrazione del nuovo sistema tram-BRT, un servizio di trasporto pubblico locale a chiamata potrebbe migliorare i collegamenti con alcune aree a domanda debole della Val Brembana.
Infine, le analisi hanno approfondito il tema dell’eventuale trasporto delle merci utilizzando l’infrastruttura tramviaria.
I primi risultati indicano, allo stato attuale, che una linea tramviaria promiscua, progettata per il trasporto di passeggeri e di merci di tipo monocliente-industriale o distributivo-logistico, risulta problematica dal punto di vista tecnico ed economico per limiti di capacità, di prestazioni tecniche della linea e di sostenibilità rispetto ai costi d’investimento. TEB, su questo tema, proseguirà la verifica e gli approfondimento delle criticità emerse.