Seicento miliardi di finanziamento e avvio per i primi due lotti
Il sistema ferroviario metropolitano regionale veneto sta diventando una realtà. La prima fase di quest´opera, il cui costo si aggira attorno ai 600 miliardi cofinanziati al 50 per cento da Stato e Regione, è già concretamente avviata e si concluderà a cavallo fra la fine del 2004 e l´inizio del 2005. I lavori sono iniziati su due lotti (Padova-Castelfranco e Castelfranco-Mestre) mentre un terzo è appaltato (Treviso-Mira-Buse) ed un quarto, l´anello intorno a Mestre, è in fase di appalto. E´ dunque ora il momento di prepararsi alla gestione del nuovo sistema e a governare tutti i suoi effetti, a livello territoriale e economico. Su queste tematiche la Giunta regionale ha voluto chiamare a confronto esperti e tecnici, amministratori locali e gestori di sistemi più o meno analoghi di altre città europee. ´Con l´SFMR – Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale – diamo una risposta concreta e rapida a parte della domanda di mobilità della Regione, che attualmente supera di gran lunga l´offerta esistente – ha ricordato l´assessore alla mobilità Renato Chisso, aprendo i lavori alla fondazione Giorgio Cini di Venezia -´ ´La risposta a questo gap non può essere solo infrastrutturale – ha aggiunto l´assessore – e con la metropolitana di superficie contiamo di contribuire ad uno spostamento consistente di utenti dalla strada alla rotaia, liberando la prima da parte del traffico automobilistico privato. Si opererà anche per la riorganizzazione complessiva del trasporto pubblico locale, dove ad esempio i servizi di autobus saranno funzionali alle tratte ferroviarie. Il tutto si tradurrà in collegamenti più comodi, più veloci e cadenzati, in una migliore qualità della vita e dell´ambiente´. L´idea del sistema nasce nel 1992, diventa concreta con gli atti di finanziamento di Governo e Giunta regionale del 1996, occorre però attendere una sentenza del Tar del 1999 perchè se ne sblocchi l´avvio, si attivino le gare d´appalto e si inizino i lavori. ´I finanziamenti per i progetti di seconda fase purtroppo ci sono stati negati dal precedente governo delle sinistre – ha sottolineato Chisso – e non ne abbiamo capito il motivo al punto di fare ricorso al Tar. Dal confronto con le altre esperienze eruopee ci attendiamo alcuni suggerimenti, pur sapendo che il nostro sistema presenta caratteristiche uniche, soprattutto perchè si snoda in un sistema policentrico sul quale produrrà effetti quali la creazione di relazioni veloci tra centri che oggi non si rapportano tra loro. Poi ci saranno effetti di tipo insediativo´ M. M. (clickmobility.it)
Ne ha parlato anche la stampa 13/10/2001 – La Tribuna di Treviso – Renzo Mazzaro Metrò regionale. Un convegno a Venezia prospetta grosse novità a breve nelle abitudini delle persone e anche nei costi delle aree SI PREPARA UN TRENO CHE CAMBIERA´ IL VENETO Ecco come verranno rivoluzionati i percorsi dei bus urbani e extraurbani