In occasione di un recente Convegno ha sostenuto la necessità di costruire un rapporto diverso fra aziende produttrici e acquirenti, cioè le aziende che gestiscono il trasporto pubblico locale; vuole
In occasione di un recente Convegno ha sostenuto la necessità di costruire un rapporto diverso fra aziende produttrici e acquirenti, cioè le aziende che gestiscono il trasporto pubblico locale; vuole spiegarci meglio cosa intendeva dire?
La necessita´ di un nuovo rapporto nasce dai cambiamenti che stanno investendo il settore del Trasporto Pubblico Locale. Le aziende municipalizzate sono diventate società per azioni e ora si preparano ad affrontare la concorrenza per l´aggiudicazione delle gare per i servizi di trasporto. Questa evoluzione genera la richiesta di soddisfare bisogni più variegati e più complessi della pura e semplice fornitura di autobus. Le aziende di trasporto hanno la necessità di concentrarsi sul loro ´core business´ e di trovare soluzioni che migliorino la loro efficienza e la loro flessibilità. Irisbus si propone, quindi, come azienda ´sistemista´ che attinge dal proprio know-how, da quello delle nostre concessionarie e, laddove sia necessario, da quello di aziende collaboranti, per offrire soluzioni globali, e quindi sia prodotti che servizi. Il nostro obiettivo e´ ben rappresentato dall´immagine che ci piace proporre : quella dell´autista dell´azienda di trasporto che si deve solo più preoccupare di prendere la chiave e avviare il motore del proprio autobus, perché a tutto il resto ci pensa l´organizzazione Irisbus.
Da alcuni anni le Regioni potrebbero aumentare l´accisa sulla benzina per reperire fondi destinati al finanziamento del trasporto pubblico, ed in particolare al rinnovo del parco autobus. Nessuna sinora lo ha fatto. Pensate sia una strada percorribile?
Ritengo sia una strada assolutamente da percorrere perché permetterebbe di superare il grave gap di investimenti nel settore del TPL, ed in particolare del rinnovo del parco autobus: in Germania, Francia e negli altri paesi europei i finanziamenti per il TPL sono sostanzialmente stabili nel tempo, con variazioni in termini di immatricolazioni di qualche punto percentuale, mentre in Italia la situazione dipende ogni anno dalla Legge Finanziaria e dalla situazione economica del momento, con la conseguenza che si può andare da 0 fino ai 450 milioni di euro. Non c´è dubbio che la soluzione proposta da ASSTRA, di destinare 3 centesimi di euro dell´accisa sulla benzina al rinnovo del parco autobus, risolverebbe nel contempo il problema dell´instabilità dei finanziamenti e quello di riallineare il parco autobus (oggi con un´età media di 11 anni) allo standard europeo (7 anni di anzianità). La questione, a mio modo di vedere, è che deve essere una decisione che salvaguarda due principi: 1. Deve essere omogenea su scala nazionale, perché non è immaginabile che ci siano Regioni dove la benzina costi 60 lire di più al litro rispetto a quelle limitrofe. 2. Non deve portare ad un aumento del costo della benzina, già oggi una delle più care in Europa e con importanti riflessi economici e inflattivi. Dovrebbe pertanto trattarsi di un trasferimento di risorse dallo Stato alle Regioni attraverso il rifinanziamento della L.194/98, cioè come avviene attualmente, sulla base del principio che al trasferimento delle competenze deve accompagnarsi anche quello delle risorse necessarie per mantenere la competitività di un settore, quello del TPL, fondamentale per il trasporto nelle nostre città.
In questi ultimi anni il comfort dei veicoli destinati al trasporto collettivo è aumentato considerevolmente, secondo lei quali sono gli standard di qualità indispensabili per un autobus da acquistare oggi?
La domanda di mobilità punta ad una qualità superiore su ogni tipologia di servizio di trasporto offerto: urbano, interurbano o turistico. E´ quindi necessaria una riqualificazione dell´offerta di mobilità, recuperando la clientela persa in passato e guadagnandone di aggiuntiva nella fascia di mercato superiore. Le nuove tecnologie hanno contribuito notevolmente al miglioramento del comfort; i veicoli di oggi sono strutturalmente progettati per ridurre al massimo le vibrazioni indotte dal fondo stradale, la rumorosità esterna ed interna e garantire un elevato comfort di marcia. A questi si aggiungono interni studiati per la massima ergonomia, ampie vetrate, nuovi sedili e impianti di climatizzazione a controllo automatico di seconda generazione, fino ad arrivare alle versioni granturismo con una serie di allestimenti quali TV, frigobar e servizi. Ma per comfort di mobilità bisogna andare oltre il veicolo, fornendo puntualità, velocità di esercizio ed intermodalità. Per questo abbiamo sviluppato sistemi telematici di gestione integrata della mobilità in grado di interfacciarsi con il controllo del traffico, con la movimentazione dei veicoli e capaci di fornire informazioni in tempo reale ai passeggeri.
Si parla molto di mobilità sostenibile, per l´oggi quali sono le trazioni disponibili sul mercato più avanzate?
Irisbus, in parallelo al continuo miglioramento dei veicoli diesel, ha sviluppato una serie di soluzioni alternative per la riduzione dell´impatto ambientale nelle sue differenti forme: gassosa, acustica e non ultimo visiva (ottica). Siamo oggi in grado di offrire un´ampia gamma di veicoli ecologici, a trazione elettrica, ibrida, bimodale o con alimentazione a metano, probabilmente la gamma più completa ed avanzata a livello mondiale. Ma intendo soffermarmi sul termine ´mobilità sostenibile´. Per Irisbus questo concetto significa offrire tecnologie evolute per la riduzione dell´inquinamento, ma al contempo concrete ed utilizzabili. Per questo la gamma di prodotti ecologici di Irisbus è stata sviluppata con l´obiettivo di fornire le medesime prestazioni e metodi di gestione dei veicoli tradizionali. Oggi si parla molto dell´idrogeno come soluzione del futuro, si tratta di una soluzione valida ma che richiede del tempo in termini di sviluppo tecnologico, industriale ed operativo. Per tale tecnologia abbiamo sviluppato in collaborazione con ATM Torino un primo veicolo, obiettivo di questo progetto è la definizione di tutto quanto necessario per l´utilizzo di questo combustibile, sotto il profilo tecnico, normativo e gestionale. A questo progetto seguirà un secondo autobus con l´azienda dei trasporti di Madrid e non escludo, a breve, di potervi comunicare l´avvio di un ulteriore progetto in una città italiana.
Così come avviene per il trasporto su ferro, si inizia a parlare anche per i veicoli su gomma della possibilità per le aziende di trasporto di non acquistare più dei veicoli, ma piuttosto un insieme di servizi? Vuole spiegarci meglio questa nuova frontiera?
L´estrema evoluzione di quel processo che descrivevo all´inizio, e cioè della trasformazione da fornitore di prodotti a sistemista, porta a delineare la possibilità, per ora non sempre immediatamente praticabile – per ragioni di regolazione normativa più che di fattibilità – di offrire per una certa tariffa la prestazione di un ´pacchetto´ che comprende i veicoli, gli strumenti finanziari per acquistarli più agevolmente o per prenderli a noleggio, il supporto per rendere disponibili le infrastrutture quando esse sono necessarie – come nel caso degli autobus a metano, o dei sistemi di trasporto ´intermedi´ come il Civis, o in un futuro più lontano gli autobus a idrogeno – e poi ancora la manutenzione dei veicoli e la loro preparazione completa per la messa in circolazione fin dall´inizio del servizio quotidiano, e cioè quello che chiamiamo il ´global service´. Irisbus sta lavorando in tal senso, per essere leader nella proposta di sistemi avanzati come quello che ho descritto. Per fare ciò bisogna creare, come stiamo facendo, nuove professionalità all´interno della nostra organizzazione e della nostra Rete concessionarie e nello stesso tempo consolidare rapporti con i partner che condividano questa impostazione e siano in grado di completare, con la massima professionalità, offerte complesse come sono quelle che ho descritto. Mi sembra superfluo dire che è anche indispensabile che le istituzioni, sia di livello nazionale che locale, creino i presupposti normativi e di politica industriale per consentire di avviare con decisione approcci di questo tipo.
In alcune realtà sono state costituite società miste fra le aziende di trasporto e operatori nel campo della manutenzione dei veicoli industriali; quali sviluppi vede per queste esperienze?
Alcune società miste tra chi trasporta e chi si occupa professionalmente dei servizi di manutenzione del parco autobus sono state costituite per cercare di ottimizzare il rapporto costi/benefici nell´affidamento della gestione della manutenzione a strutture esterne alle aziende di trasporto e anche per accrescere il know-how proprio di ciascun interlocutore, La scelta di costituire una società mista in questo settore e´ uno dei modi per affrontare il tema della manutenzione dei veicoli e ha consentito, tra l´altro, di far capire meglio sia alle aziende di trasporto sia a chi fornisce i servizi di manutenzione le criticità complessive che vanno affrontate e risolte. Sicuramente nel prossimo futuro ci saranno altri casi di società miste, anche se non si può parlare di vero e proprio trend perché ogni caso da affrontare risponde a criteri ed esigenze molto specifiche.
Con l´art. 35 della Finanziaria si fornisce una indicazione ben precisa: separare la gestione del servizio da quella delle infrastrutture per rendere effettivamente contendibile il mercato. Quale potrebbe essere il ruolo delle aziende costruttrici in tale ambito?
Sul tema dell´art. 35 della Legge Finanziaria 2002 sui trasporti pubblici locali, che riguarda sostanzialmente i rapporti fra Aziende e Pubbliche Amministrazioni, vorrei sottolineare nel ruolo di Costruttore che, al di là del modello di riferimento definito, il punto fondamentale per il nostro settore è che ci sia un rilancio della qualità, a partire da quella dei veicoli, che non può non passare attraverso l´impiego di tutto il know-how già oggi esistente in molte Aziende locali del nostro Paese. Come ho già detto prima, le Aziende di trasporto pubblico locale si stanno preparando ad entrare in competizione con la concorrenza per acquisire la gestione dei servizi. Questo significa tra l´altro che il contratto di servizio ha una scadenza e che può essere rinnovato alla medesima azienda di trasporto oppure a un´altra nel caso in cui quest´ultima si aggiudichi il nuovo contratto. Ciò fa emergere due situazioni : la prima è che l´azienda sin dalla fase dell´offerta nella gara per l´aggiudicazione dei servizi deve ottimizzare – diciamo così ? la propria performance tenendo fuori tutti i costi e tutte le prestazioni che non sono proprie dell´attività richiesta nei vari capitolati di gara. La seconda è che la possibilità concreta che aziende diverse si avvicendino nella gestione di un servizio, rende necessario prevedere che la flotta dei veicoli non sia legata alla proprietà di una di esse in particolare, ma sia patrimonio di un soggetto che garantisca la continuità, come il Comune, o un altro ente territoriale o altri soggetti che offrano la certezza di permanere su un territorio. In ogni caso Irisbus, desidero ancora ribadirlo, seguendo l´evoluzione del mercato, si sta convertendo da azienda produttrice di bus a fornitore di ´Sistemi di trasporto´ integrati, e quindi in grado di proporre tutte quelle soluzioni di trasporto complete, che agevolano la necessità di slegare la proprietà dei veicoli dal soggetto che li gestisce nel proprio sistema di trasporto. Mi riferisco a tutte quelle attività che, non essendo più ´core´ per chi gestisce una rete di trasporti, consentono a queste aziende di orientarsi verso una maggiore specializzazione e un progressivo out-sourcing e, a noi Costruttori di autobus, di fornire anche i servizi connessi, quali full service (assistenza e manutenzione), finanziamento, supporti alla gestione delle flotte, renting, fino ad arrivare all´offerta di veicoli-km.
In particolare, potrebbero crearsi situazioni per cui le aziende costruttrici vendono ´chilometri´ ai gestori del tpl?
Usavamo l´espressione ´vendere chilometri´ già parecchio tempo fa nella nostra organizzazione, e la utilizzavamo in principio per delineare lo scenario verso il quale volevamo muoverci e per ripensare le azioni che dovevamo intraprendere per conseguire un obiettivo che allora sembrava molto lontano, zeppo di difficoltà. Irisbus ha poi percorso molta strada da quelle prime riflessioni e abbiamo visto che oggi siamo nelle condizioni di avere il know-how e le strutture per proporre soluzioni che si stanno avvicinando molto rapidamente all´approccio di ´vendere chilometri´. Per fare questo ci agevola molto il fatto di essere l´unico costruttore in Italia a poter disporre di una rete di Concessionarie collocate logisticamente vicino ai nostri clienti, con una lunga esperienza professionale, radicata nel loro territorio e quindi in grado più di qualsiasi altra organizzazione a rispondere prontamente ed efficacemente alle sollecitazioni dei clienti, anche dei più sofisticati ed evoluti. Per questa finalità, è stato assegnato alla nostra Rete il nuovo ruolo di ´strumento di integrazione´ e può contare sulla presenza di Irisbus, un costruttore con esperienza di livello mondiale, uno dei due leader del mercato europeo, e in assoluto in Italia, Francia e Spagna.
Il vostro nuovo veicolo Civis è presentato come una via di mezzo fra un bus ed un tram, vuole parlarcene?
Civis è un nuovo Sistema di trasporto, in grado di coniugare le performances di qualità di servizio e rispetto dell´ambiente di un tram, con le doti di flessibilità ed economicità di gestione di un autobus. Civis ha un design assolutamente innovativo, trazione elettrica con motori integrati nelle ruote e un sistema di guida di tipo ottico, in grado di condurre il veicolo seguendo dei segnali di vernice a terra. Si tratta di un sistema completo che vede l´integrazione di veicolo, infrastrutture, impianti e ´global service´. Irisbus, con il supporto di professionisti del settore, è in grado di offrire Civis come sistema ´chiavi in mano´. Di recente abbiamo iniziato la presentazione del CIVIS alla Stampa, alle maggiori Aziende e ad alcuni Studi di Progettazione Italiani, nello stabilimento francese di Rorthais dove viene prodotto. E´ già circolante nelle città di Rouen e Clermond Ferrand. Con questa nuova tecnologia, alternativa al ´metano´ e adottabile nel breve termine, Irisbus contribuisce a realizzare una svolta strategica nella mobilità urbana, dal momento che le caratteristiche del Civis assicurano velocità di spostamenti e quindi abbassamento della soglia di congestione del traffico privato e del tasso di inquinamento atmosferico nelle nostre città, problemi scottanti che in questi ultimi tempi hanno ´svegliato´ molte coscienze di addetti ai lavori.
Quali altre innovazioni significative presentate nella vostra offerta commerciale?
Credo che le mie precedenti considerazioni abbiano chiaramente evidenziato le numerose e significative innovazioni nei prodotti, nelle tecnologie e nelle politiche commerciali introdotte da Irisbus sul nostro Mercato. Tuttavia intendo completare questo quadro parlando anche delle iniziative tecnico-commerciali adottate anche nella gamma dei Daily Minibus. Gli interventi da noi effettuati hanno riguardato l´ampliamento della gamma con quattro tipologie di porte di accesso che offrono le soluzioni più adeguate per le versioni scuolabus, noleggio, turismo e gran turismo. Per quanto riguarda il settore turistico, il nostro modello Touring Orlandi ha riscosso un grande consenso da parte della clientela. Il completo rinnovo di questa gamma con il suo ampio range di modelli è la base per la conquista della leadership nel settore. Anche in questo segmento di mercato, in coerenza con la nostra politica di rispetto dell´ambiente, abbiamo sviluppato le versioni ecologiche che hanno interessato sia gli scudati, destinati ad essere allestiti, che i furgoni. Un altro aspetto che ritengo utile sottolineare per il suo valore commerciale, è la nostra scelta di rafforzare la partnership con i nostri Carrozzieri specialisti, colta dal fatto stesso di aver ampliato la gamma degli allestimenti e quindi di aver incrementato le nostre opportunità di collocazione del prodotto Irisbus. In conclusione, mi sento di poter affermare che l´offerta Irisbus è posizionata sul Mercato in maniera molto aggiornata, articolata e flessibile alle esigenze del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile nel suo insieme e nelle sue specificità.
Marco Talluri – cickmobility.it