Tema di estrema attualità, e oggetto di crescente attenzione, quello delle Agenzie di mobilità è un argomento che continua a destare interesse e a stimolare studi e riflessioni. Ne abbiamo
Tema di estrema attualità, e oggetto di crescente attenzione, quello delle Agenzie di mobilità è un argomento che continua a destare interesse e a stimolare studi e riflessioni.
Ne abbiamo parlato con Daniele Diaz, ingegnere e responsabile dell´area Consulting di Clickmobility S.p.A. . Diaz ha maturato la sua esperienza formandosi operativamente dapprima nell´area trasporti di Ansaldo, successivamente come consulente Metis nel settore del Tpl per approdare infine alla direzione dell´area Consulting di Clickmobility S.p.A. .
Le sue riflessioni, dalle quali prende lo spunto questa intervista, nascono dalla considerazione che nel nostro paese oggi non esistono Agenzie della mobilità tout-court ma solo alcune Agenzie che si occupano prevalentemente di Trasporto Pubblico Locale e un´Agenzia, la S.T.A. S.p.A. di Roma, che si occupa prevalentemente di mobilità privata (essendo quella pubblica affidata ad ATAC S.p.A., l´Agenzia o, come viene chiamata a Roma, la ´società di regia´ del TPL della capitale).
Diaz,quali sono e in cosa si differenziano i modelli di Agenzia attualmente attivi nel nostro paese?
Oggi non si può parlare di un modello tipo di Agenzia ma neppure di un modello ricorrente. I I modelli stanno ancora mutando seguendo processi che sembrano portare più alla differenziazione in base alle specifiche realtà locali che non all´omogeneizzazione in base a modelli più o meno fissi.
In questo scenario si può al momento solo affermare che le Agenzie del TPL italiane sono soggetti pubblici, controllati dalle Regioni o dagli Enti Locali, a cui i rispettivi Enti hanno, in parte o totalmente, delegato le responsabilità che la riforma del TPL assegna alla funzione pubblica: pianificazione, programmazione, regolazione e controllo dei servizi di TPL. Funzioni che emergeranno, soprattutto, con le gare per l´affidamento dei servizi di TPL.
A queste funzioni, in alcuni casi, ne sono state aggiunte altre di carattere imprenditoriale che, seppur non esplicitamente, la riforma del TPL assoggetta alle gare (come la manutenzione mezzi) o che, anche se soggette a gara, non sono comunque comprese in quelle previste dalla normativa che regola la riforma (come la gestione sosta e degli altri servizi complementari alla mobilità, i servizi scolastici e turistici, quelli di noleggio, etc.).
In alcune realtà è stato poi conferito alle Agenzie, in parte o totalmente, il patrimonio di beni funzionali all´erogazione dei servizi di TPL
Va rilevato, comunque, che esistono anche altri organismi pubblici, diversi dalle Agenzie, che sono stati previsti dalla riforma del TPL, come gli Osservatori regionali sulla mobilità (organismi essenzialmente dedicati alla raccolta dei dati e delle informazioni sui trasporti necessarie alle attività in materia delle regioni) o come le Authority (organismo che fino ad oggi è stato costituito solo a Genova) che sono stati proposti o costituiti per meglio attuare la riforma garantire pari opportunità a tutti i competitori che opereranno sul mercato liberalizzato.
Quindi non è possibile una vera e propria classificazione?
Non è del tutto esatto: i modelli di Agenzia italiani vengono comunemente classificati facendo ricorso ad una antitesi terminologica, che le suddivide in Agenzie pesanti e Agenzie leggere. Dove il peso dipende dalla tipologia e numerosità di funzioni ed attività conferite e si esplicita nella dimensione del patrimonio e dell´organico.
Le Agenzie pesanti, come ad esempio quelle di Roma, Reggio-Emilia, Forlì-Cesena, sono state costituite mediante operazioni che hanno comportato la scissione delle vecchie aziende pubbliche di trasporto in un soggetto al quale sono stati conferiti personale e mezzi in coerenza con le attività affidate (l´Agenzia) ed in un operatore di TPL a cui è stata conferita la parte restante della società scissa.
Le Agenzie più leggere sono invece quelle a cui gli Enti hanno delegato solo le funzioni, tipicamente pubbliche, come pianificazione, programmazione, regolazione e controllo dei servizi di TPL.
Qualche esempio?
Le Agenzie pesanti sono, ad esempio, quelle di Roma, Reggio-Emilia e Forlì-Cesena.
Per quanto riguarda quelle leggere Il caso più estremo è quello dell´Agenzia di Milano che opera come consulente tecnico del Comune, collabora alla progettazione dei servizi e alla redazione dei bandi e capitolati di gara ma, diversamente da tutte le altre Agenzie italiane leggere e pesanti, non è stazione appaltante (le gare verranno bandite direttamente dal Comune).
Se si dovessero collocare su un asse che va da leggero a pesante le agenzie si potrebbero disporre in questo modo: all´estremità leggera l´Agenzia di Milano e, subito dopo quella ad esempio di Piacenza e, all´estremità pesante, si troverebbero ad esempio quelle di Reggio-Emilia e Forlì-Cesena e subito prima quella di Roma che, pur essendo la maggiore del paese per dimensioni patrimoniali e organico, non gestisce direttamente, come negli altri due casi citati, la manutenzione dei mezzi o altre attività di business.
Come vengono divise le competenze tra Agenzia e Operatore nella progettazione del servizio?
Nell´ambito dell´antitesi tra Agenzie pesanti e operatori leggeriquesto è uno degli aspetti più discussi. Al di là di alcune posizioni estreme, che addirittura non ponevano la questione del confine assegnando all´Agenzia non solo la definizione degli orari di servizio ma anche la valutazione dei turni macchina ed uomo (opzione che in effetti avrebbe ridotto gli operatori a dei meri prestatori d´opera) nella maggior parte delleAgenzie pesantiil confine è stato posto nella definizione degli orari (di competenza delle Agenzie).
In conclusione,come giudica la nascita delle Agenzie?
Non è un vero e proprio ´giudizio´ che posso dare, ma non posso fare a meno di rilevare che le Agenzie sono la forma più estrema e quindi esplicita per attuare quello che ritengo il cardine della riforma: la separazione delle funzioni di pianificazione, programmazione, regolazione e controllo dei servizi di TPL, assegnate alla sfera pubblica (Regioni ed Enti Locali), da quella dell´erogazione dei servizi, assegnata alla sfera imprenditoriale (le aziende di trasporto); separazione che è un´assoluta novità nell´ambito delle aziende di Tpl.
Le Agenzie hanno inoltre avuto il merito di anticipare questo tema della separazione dei ruoli e delle attività tra la funzione pubblica e le imprese, approfondendo le singoleattività per valutarne l´allocazione e fornendo suggerimenti ed indicazioni utili anche a chi, in assenza di Agenzie, sarà comunque tenuto a gestire direttamente parte di queste attività e a conoscerne l´altra parte per affidarla a terzi al giusto prezzo e per controllarne l´esecuzione.
Il fine della riforma, per quanto possa apparire demagogico, è migliorare il TPL. I modelli, Agenzia pesante o leggera, Agenzia si o no e l´allocazione delle diverse attività che fanno il TPL in questi o altri contenitori, sono solo strumenti; l´obiettivo è fare bene utilizzando il modello adottato in base alle specificità delle diverse realtà.
a cura di Mauro Baldassarri – clickmobility.it