Liberalizzazione e riforma normativa hanno tenuto a battesimo la prima sessione del Forum Mobilità e Territorio venerdì 8 febbraio. Un intreccio fitto di interventi, e quattro lunghe ore di discussione,
Liberalizzazione e riforma normativa hanno tenuto a battesimo la prima sessione del Forum Mobilità e Territorio venerdì 8 febbraio. Un intreccio fitto di interventi, e quattro lunghe ore di discussione, hanno contribuito a conoscere meglio argomentazioni quali l´applicazione dell´art. 35 della Legge Finanziaria nei trasporti locali e il percorso verso la liberalizzazione, mettendo a confronto esperienze diverse. Un lungo elenco di interventi di cui vi proponiamo, qui di seguito, un breve flash. Ad aprire i lavori hanno pensato all´unisono Paolo Lombardi, direttore generale Federlegno-Arredo e Maurizio Agostini, presidente dell´Atc di Bologna che hanno poi lasciato la parola all´assessore all´Urbanistica del Comune di Bologna, Carlo Monaco, impegnatosi in una circumnavigazione dell´esperienza bolognese ´Non stento a definire quella di Bologna un´esperienza stimolante e dinamica ? ha sottolineato l´assessore Monaco nel ricordare i punti fondamentali dello sviluppo cittadino ? La progressione di un´autentica città-laboratorio, che punta a grandi proposte alternative, prima fra tutte la metropolitana sotterranea, aggiudicandosi la palma di unica città in Italia a rientrare nei finanziamenti dei nuovi progetti. Secondo, ma non ultimo, il raddoppio della tangenziale´. Complesso e ancora difficilmente interpretabile l´art.35 della Finanziaria, elaborato dal Governo per riformare l´intero comparto dei servizi locali, è stato oggetto dell´intervento di Giuseppe Vegas, sottosegretario di Stato al ministero dell´Economia e delle Finanze. ´L´art. 35 innesca un circolo virtuoso´ ? afferma il sottosegretario, soffermatosi a sottolineare gli effetti benefici che l´art. 35 regalerà al settore soprattutto in termini di efficienza e qualità. Ora l´attesa è rivolta all´elaborazione del regolamento attuativo, che detterà nel dettaglio le ´nuove regole´. ´I regolamenti attuativi dovranno tenere presenti i vari settori dei servizi locali ? prosegue Vegas ? Abbiamo la certezza che le novità normative porteranno ad una razionalizzazione del sistema, ad un miglioramento economico, con relativo abbassamento dei costi. Questa dovrà essere una sorta di sfida per gli enti locali´. Tra i parametri delle ´gare´ il sottosegretario mette di diritto elementi quali ´il prezzo, l´efficienza e la qualità´. E ancora in fatto di norme attuative non esita ad affermare che nel processo di redazione potrebbero dimostrarsi utili anche i consigli degli operatori del settore. E proprio dagli operatori del settore sono arrivate le prime risposte ´I nostri tempi sono stringenti ? ha sottolineato Maurizio Agostini ? il nostro settore ha già una normativa in corso, vedi la legge 422´. ´L´art. 35 deve essere sperimentato velocemente dai Comuni? ha spiegato nel suo intervento Renzo Brunetti, direttore generale Ataf, Firenze ? Se dovessimo aspettare l´introduzione dell´interpretazione autentica delle gare rischieremmo di non partire più´. Di caratteristiche imprenditoriali, contributi e proprietà delle reti ha parlato Bruno Soresina, presidente e amministratore delegato di Atm?Milano, nonché presidente del Comitato promotore del Forum, ricordando i tanti limiti fra cui si devono muovere le aziende ´Nessuna azienda può pagarsi i mezzi per produrre servizi, e sempre in veste di aziende non possediamo la rete e veniamo condizionati pesantemente, inoltre non sono parte integrante delle nostre aziende le caratteristiche imprenditoriali per gestire questi fattori ? sottolinea -. Siamo passati dall´essere aziende che producevano solo deficit a vere e proprie società per azioni ma il processo non si deve arrestare. Termini quali marketing, finanza, erano inesistenti così come le attività attinenti. Abbiamo imparato cosa vuol dire ?autofinanziamento´, siamo cambiati profondamente ma il futuro deve essere fatto di convinzioni chiare passando, ad esempio, dal controllo del servizio a quello della centralità della qualità. L´azienda può produrre reddito ma per farlo le si deve permettere di aumentare la velocità commerciale´. Dall´esperienza milanese a quella del ´modello romano´ il passo è breve grazie agli interventi successivi, primo fra tutti quello del neo-assessore ai trasporti della capitale, Mario Di Carlo ´Cinque anni fa ho ereditato una situazione difficile in Atac, dove il trasporto era quasi esclusivamente su gomma, dove c´era solo un´organizzazione interna, dove la disattenzione al tema della mobilità era fortissimo. Il Tpl, dobbiamo ricordarlo, ha un concorrente fortissimo quello individuale del privato. Oggi abbiamo capito che la soluzione trova conferme nel dare impulso alla mobilità collettiva. Se vogliamo pensare alla sostenibilità dobbiamo accettare la sfida della tecnologia. Possiamo insegnare molto in fatto di ambiente. La proposta vincente si può trovare solo coniugando ambiente mobilità e liberalizzazione con due soluzioni essenziali: non tollerare assolutamente che le città diventino garage a cielo aperto e fare uno sforzo per arrestare pendolarismo alle porte della città´. E in fatto di liberalizzazione ´Mi sono chiesto più volte se liberalizzare tutto possa avere un senso, alla luce dei tanti eventi sono convinto che alcuni segmenti di attività debbano andare necessariamente sul mercato, ci sono settori maturi ma altri no´. Sulla linea della ´scuola romana´ anche l´intervento di Filippo Allegra, amministratore delegato di Trambus ´Come primo passaggio mi accontenterei di aumentare di 2-3-4 chilometri la velocità urbana e poi non smetterò di sottolineare quanto il settore abbia bisogno di essere sostenuto da investimenti´. In tema di liberalizzazione non ha difficoltà ad esternare il suo pensiero ´Va bene accelerare il processo di liberalizzazione, ma occorre fare attenzione a come lo si fa. La Svezia ci insegna, ma loro sono partiti da molto tempo e sono a metà strada. Per quel che concerne l´art. 35 ricordo che a stabilire chi si occuperà della regolazione non potrà che essere l´ente locale. Le società di gestione non hanno paura delle gare a patto che ci si deve arrivare con strumenti precisi di regolazione. La mia richiesta? Dare regole certe a chi dovrà muoversi sul mercato´. Di gare serie, che permettano un vero confronto, parla anche Renzo Brunetti, direttore generale Atat-Firenze ´Non ho difficoltà a dirlo: ho paura delle gare e in attesa dell´interpretazione dell´art. 35 il blocco sarebbe gravoso´ Dallo sguardo alle città, soprattutto a quella in cui opera, emergono i tratti d´una soluzione netta ´La partita della mobilità si gioca nell´offrire più possibilità di movimento nel rispetto dell´ambiente. Occorrono soluzioni su lunghi periodi. Noi, in qualità di operatori, dobbiamo chiedere che ci venga consentito di aprire aziende che possano crescere davvero´. Manuela Michelini (clickmobility.it)