La Riforma svedese è sbarcata in Italia grazie all´intervento di Marta Lena Schwaiger, presidente dell´Associazione Trasporti Svedese, che ha contribuito a svelare il successo di una riforma gettatasi alle spalle oltre vent´anni di esperienza. ´Il trasporto pubblico vive su una condizione essenziale: deve essere attraente perché la gente decida di sceglierlo. Il nostro paese è partito da un presupposto legato alle grandi distanze, quelle che esistono per i collegamenti fra una città e l´altra e tutto il circondario. Ma perché tutto potesse funzionare in modo vantaggioso siamo partiti dalla considerazione che ciascuna comunità dovesse essere autonoma´.   Sono datati 1978 i primissimi interventi ´Sin dalla fine degli anni ´70 le città organizzavano il tpl in modo autonomo, fruendo anche di aziende consociate. Fu necessario elaborare una legislazione che potesse andare bene per tutto il paese, fu così  che nacquero 20 Autorità con un diritto forte, quello di scegliere le tariffe. La riforma si è rivelata positiva, il traffico è diventato più efficiente, i costi sono stati ridotti e le entrate sono aumentate, mentre i chilometri percorsi si sono ampliati del 30%´.   In Svezia si parlava di messa a gara delle reti del tpl già nei primi anni ´80 e, nel 1989, le Autorità hanno dato il là a questa nuova tranche di riforma basando il sistema sugli appalti messi direttamente sul mercato. La Svezia ha decisamente anticipato le scelte dell´Unione Europea ´Le aziende inefficienti, quasi come per incanto, sono scomparse, il 95% dei servizi di trasporto è dato in appalto, una procedura che ha davvero cambiato il volto del trasporto. E´ nostro intento dare, sempre di più, tutto il servizio nelle mani degli operatori, le aziende pubbliche sono quasi interamente scomparse´.  M. Mich. (clickmobility.it)