Amt e Ratp andranno assieme alla gara per la concessione del servizio del trasporto pubblico locale genovese. E i francesi, in caso di vittoria, entreranno nell´azionariato di Amt con una
Amt e Ratp andranno assieme alla gara per la concessione del servizio del trasporto pubblico locale genovese. E i francesi, in caso di vittoria, entreranno nell´azionariato di Amt con una quota non simbolica ma consistente, fino al 30%, senza tuttavia ottenere un potere che non sia quello derivante da una partecipazione di minoranza. Sono alcune delle novità annunciate dal presidente dell´Amt, Enrico Zanelli, in questa intervista. Presidente Zanelli, alla luce delle esperienze di gara già vissute in Italia, con le loro luci e ombre, come immagina le gare in Liguria che saranno il primo vero banco di prova per le aziende di Tpl che dovranno difendere i loro bacini storici? Le gare già effettuate, a Trieste e a Roma, sono di piccola rilevanza. I precedenti ci dicono che saranno fatti ´cartelli´ tra aziende e privati. Che entrano ´in carrozza´ salendo a bordo delle aziende pubbliche. E´ un panorama desolante di espedienti e interpretazioni all´italiana. La Liguria è la prima regione che ha anticipato le scadenze, di un anno rispetto alla Lombardia e di due rispetto a quasi tutte le altre (il termine scade nel 2004 ndr). Ci dobbiamo attrezzare per espletare le gare. Cercando di creare sinergie e alleanze con le altre aziende pubbliche consorelle. Le gare non sono uno scherzo, se si vuole vincere si deve seguire una strategia precisa. Che per Amt e Comune poggia su due elementi fondamentali. Il primo è che le aziende pubbliche restino tali, perchè fino ad ora nessun privato privato ha dimostrato di voler entrare con proprie forze e capacità ma a cavallo di aziende pubbliche. E in un sistema sovvenzionato ciò comporta più consociativismo che innovazione, potrebbero innescarsi conflitti di interesse. La scelta è quella di fare alleanze con altre realtà pubbliche, italiane o straniere. Il seondo elemento è quello di cercare di rendere autentiche le gare. L´azienda pubblica si presenterà rafforzata dalle sue alleanze, ma altri non posso partire svantaggiati. Ci penseranno le Authority locali? L´Ente stesso non può espletare le gare. La soluzione è appunto creare autorità indipendenti con competenza tecnica e credibilità. Il Comune di Genova ha già approvato una deliberazione, ora soggetta ad alcune limature, che prevede queste caratteristiche. In aprile avete firmato un accordo con il colosso francese Ratp. Parteciperete insieme alla gara per il bacino genovese? L´impegno è di verificare assieme come realizzare un´alleanza definitiva. I tempi sono stretti, è in corso uno studio. facendo l´ipotesi che l´accordo si faccia, si andrà alla gara, magari assieme a qualche altro compagno di viaggio, nella forma dell´associazione temporanea di imprese. E in caso di vittoria? Se vinciamo la gara, i francesi entrano nell´azionariato di Amt. Con una quota non simbolica ma consistente, fino al 30%. Che non gli conferisce privilegio o potere che non sia quello di una partecipazione di minoranza. Si volta pagina? Già fatto. Per ora, i miglioramenti all´esterno non si notano. La trasformazione in Spa ha significato una rivoluzione. Prima le perdite non erano considerate tali, andavano ascritte a credito dallo Stato. Oggi bisogna chiamarle col loro nome e vanno coperte entro un anno. Abbiamo istituito la direzione finanziaria che non esisteva, l´ufficio studi, la direzione marketing, è migliorato il rapporto con i sindacati, che definirei buono. I prossimi miglioramenti deriveranno dalla nuova organizzazione e dal contributo degli alleati francesi. Parliamo di tariffe. Che aria tira? Io ho perfino detto che si potevano anche non farle pagare, nel senso che poi qualcuno, alla fine, deve far fronte, sia il Comune, sia il contribuente: o si aumentano le tasse o si diminuisce il servizio. Noi abbiamo 140 tariffe diverse. E´ come andare al mercato con la denuncia dei redditi e pagare l´insalata ciascuno a un prezzo differente. Cosa impedisce all´Amt di diventare più competitiva? Dopo il G8 è in programma una revisione della rete. Gran parte dei nostri problemi derivano da un parco mezzi obsoleto, dagli scarsi investimenti effettuati fino a poco tempo fa, e da mancate decisioni come nel caso della metropolitana o del ´people mover´: ci abbiamo lavorato per mesi, il progetto è stato respinto senza nessun particolare motivo. Eugenio Agosti (clickmobility.it)